Una delle parole d'ordine del maggio francese, poi passata al resto d'Europa, era "Ma-Ma-Ma": uno slogan criptico per i non addetti, che significava "Marx-Mao-Marcuse". I primi due personaggi citati non hanno bisogno di presentazioni, il terzo forse sì: si trattava di Herbert Marcuse (1898-1979), filosofo americano di origine tedesca, co-fondatore della cosiddetta "Scuola di Francoforte", autore di opere fortemente critiche verso le civiltà industriali avanzate, sia occidentali che comuniste; nei suoi libri, accusava in particolare l'Occidente di offrire all'uomo "una confortevole, levigata, ragionevole non-libertà". Ritenuto un profeta dell'anti-consumismo e dell'anti-autoritarismo, nel ‘68 Marcuse fu invitato più volte a tenere conferenze e seminari in varie città d'Europa, da Berlino a Parigi, da Londra a Roma. I "rivoluzionari" europei dimenticavano però che il terzo "Ma" del famoso slogan, al di là delle teorie conclamate, in realtà era molto legato all'apparato militare della potenza industriale più avanzata del mondo, gli Stati Uniti: un ventennio prima era stato arruolato come informatore dell'Oss, il servizio segreto americano, antenato dell'attuale Cia.