Festa annullata per le critiche. Sarà semplicemente aperto il cosiddetto Ponte di Calatrava di Venezia: appena pronto, ovvero una volta montati gli ultimi pezzi tra cui i raccordi tra le balaustre in vetro e quelle in marmo, e finita di tarare l'intensità delle luci notturne (troppo intensa, sembra, per coloro che hanno provato ad attraversarlo), verrà eliminato l'articolato complesso di transenne che ne impedisce l'attraversamento e cittadini e turisti potranno finalmente raggiungere direttamente la stazione da Piazzale Roma, e viceversa. Ma niente festa, anche se quella dell'inaugurazione avrebbe dovuto essere una giornata memorabile, con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che aveva già preso l'impegno di sbarcare in laguna per tagliare il nastro del quarto ponte sul Canal Grande. Il sindaco di Venezia Massimo Cacciari ha cancellato ogni ufficialità annunciando di voler aprire il ponte solo quando sarà pronto. Una decisione che crea sconcerto e dà ancora una volta la stura alle ormai annose polemiche cittadine.
Ma l'epopea del ponte non è ancora finita: infatti l'opera non ha ancora un nome e non sarà facile giungere ad una soluzione. In città, e pure in Italia, tutti conoscono il quarto ponte sul Canal Grande con il soprannome di Ponte di Calatrava ma dal punto di vista toponomastico la cosa non sembra destinata ad essere dotata di ufficialità. Sul tema la vicenda si gioca su piu fronti: i cittadini sembrano apprezzare tanto Ponte di Santa Lucia, nome dato dall'edificio sacro che si trova sul lato Ferrovia (e che da il nome anche alla stazione), quanto Ponte di Santa Chiara, dalla Chiesa che si trova sul versante di Piazzale Roma. Sul nome si è espresso anche il Consiglio Comunale della cittá producendo un salomonico «Ponte delle Sante Lucia e Chiara detto de le Do Sante o di Piazzale Roma»: lunghissimo, poco pratico e che difficilmente si candida a poter sostituire l'ormai diffuso «Ponte di Calatrava» in «vox populi». (S.Bio.)