Sembra che la prima formulazione di rompicapo connessi all'esecuzione di testamenti si trovi nel De istitutione uxoris et postumi et postumae, un testo di epoca romana del giurista Juventius Celtius (I secolo d.C.).
Quel rompicapo fu ripreso nel Medioevo in molti trattati di maestri d'abaco. Si chiamavano in questo modo coloro che insegnavano ai figli dei mercanti a far di conto con le cifre arabe, a calcolare cambi, interessi, percentuali e così via.
Nella versione medievale, anche il rompicapo testamentario ha a che fare con un mercante che, morendo, lascia la moglie gravida.
Nel testamento il mercante dispone che i 1.000 fiorini dell'eredità siano ripartiti in questo modo: se nasce un maschio, due terzi siano destinati al figlio e il restante terzo alla moglie.
Se invece nasce una femmina, due terzi siano destinati alla moglie e un terzo alla figlia.
Dopo la morte del mercante la donna diede alla luce una coppia di gemelli, un maschio e una femmina. Come furono ripartiti i 1.000 fiorini?
Problema 2
Per complicare le cose, in numerose varianti si ipotizzavano parti plurigemellari.
Per esempio, in un testo l'eredità è di 1.800 fiorini da spartire tra figli maschi, femmine e vedova con le stesse quote del problema precedente, ma stavolta i figli nati dopo la morte del mercante sono cinque: tre maschi e due femmine.
Come viene ripartita l'eredità?