Al culmine di quel caos zingaresco che prende il nome di «concerto dei Gogol Bordello», spesso e volentieri il frontman ucraino Eugene Hütz sale su un grosso tamburo e si lascia trasportare dalla folla, "navigando" sopra le teste del pubblico in una delirante versione dello stage diving. Un'esibizione che ha il sapore liberatorio del rito dionisiaco. Tanto che, quando c'è da urlare le bestemmie in italiano di cui è infarcito il testo della blasfema «Santa Marinella», è raro vedere qualcuno degli spettatori tirarsi indietro. In momenti come questi, l'unica fede osservata è quella nel goliardico «gypsy punk» di questa band newyorkese, che contamina il combat rock del Clash a colpi di musica tzigana, passando per il folk di matrice Pogues, e che si prepara a incendiare l'estate italiana con il loro Forces of Victory Tour 2008.
Cinque le date in programma: 19 agosto al Pollino Music Festival di San Severino Lucano (Pz), 20 alla Masseria Torcito di Cannole (Le), 26 allo Spazio Mirabello di Reggio Emilia, 27 alla Fortezza da Basso di Firenze e 28 all'Idroscalo di Milano. Definitiva consacrazione per una band che, nel nostro Paese, ha sempre goduto di gran seguito. Per l'occasione, i loro più celebri dischi, «Gypsy Punks: Underdog World Strike» (2005) e «Super Taranta!» (2007), rispettivamente quinta e sesta prova di studio, sono venduti al prezzo speciale di 10 euro.
I Gogol Bordello sono del resto ormai di casa in Italia. Lo stesso Hütz, in fuga con la famiglia dalla natia Boiarka, nei pressi di Kiev, in seguito all'incidente alla centrale nucleare di Chernobyl (1986), prima di approdare negli States ha girato i campi per immigrati di mezza Europa, tra cui l'Italia (dove, tra parentesi, è stato incarcerato perché scambiato per un ladro). Una volta a New York ha deciso di valorizzare le sue radici gypsy, fondando nel 1993 una band che è una specie di meltin' pot ambulante, comprendendo i russi Sergey Ryabtzev (violino) e Yuri Lemeshev (fisarmonica), l'israeliano Oren Kaplan (chitarra), l'etiope Thomas Gobena (basso), lo statunitense Eliot Ferguson (batteria), la tailandese Pamela Jintana Racine (percussioni), la sino scozzese Elizabeth Sun (percussioni) e l'ecuadoregno Pedro Erazo (mc).
Un gran casino, insomma. Meglio, un bordello, affrontato con quella vena grottesca che serpeggia, qua e là, nei libri di Nikolaj Gogol'. E che ha perfino fatto tendenza. Merito del folle e carismatico Hütz, citato da Gucci come una delle fonti di ispirazione per la collezione uomo presentata a gennaio. Senza contare le sue apparizioni cinematografiche, come co-protagonista di «Ogni cosa è illuminata», diretto nel 2005 da Liev Schreiber, e come interprete principale di «Filth and wisdom», esordio alla regia dell'ex material girl Madonna, che uscirà a breve esclusivamente sul web.
Gogol Bordello, Forces of Victory Tour 2008
Info e date: www.gogolbordello.com - www.myspace.com/gogolbordello
«Gypsy Punks: Underdog World Strike» (2005), SideOneDummy Records, 10 euro.
«Super Taranta!» (2007), SideOneDummy Records, 10 euro.