È la mattina del 13 settembre, sulle strade tortuose della Monaco alta. La Rover guidata dalla principessa Grace, con a bordo Stephanie, esce di strada. Per la madre ferite molto gravi, per la figlia solo qualche contusione. Alle 23,45 del 14 settembre Telemontecarlo diffonde la notizia della morte della principessa. Sulla favola del "Cigno", icona di bellezza e di classe, cala il sipario. A 52 anni se ne va tragicamente una delle donne più amate e invidiate del Novecento.
La ragazza bene
Grace Patricia Kelly nasce ricca a Philadelphia il 12 novembre 1929, figlia di un self-made-man milionario di origini irlandesi. Fa la modella, poi debutta come attrice. Baciata dalla fortuna, ha grazia, classe, charme, glamour e un portamento regale. "Mezzogiorno di fuoco", nel '52, la fa conoscere al grande pubblico, "Mogambo", l'anno dopo, ne fa una star. Hitchcock, che la definisce "Ghiaccio bollente", la vuole con sé e ne esalta le doti in "Delitto perfetto", "La finestra sul cortile" e "Caccia al ladro". Siamo nel '55 e Grace, che ha vinto l'Oscar con "La ragazza di campagna", è un mito. Per una breve stagione sarà la numero uno. Bellissima, alta, bionda, elegante, sofisticata, diventa un simbolo per le ragazze degli anni Cinquanta. A un'algida bellezza mescola una gelida sensualità e una forte ambizione. La stampa ne svela anche un'inattesa propensione ai flirt e l'accosta a nomi di primissimo piano, come Gable, Crosby, Holden, Milland, Aumont e l'onnipresente Oleg Cassini.
La principessa
Nel '55 il colpo di scena. Grace conosce a Cannes il principe Ranieri di Monaco, uno splendido partito desideroso di sposarsi, che la corteggia con tutte le sue forze e la chiede in sposa. Il 19 aprile 1956, nella cattedrale di San Nicola, a Monaco, si celebra il matrimonio dell'anno, un matrimonio a rischio che sarà (a lungo) felice: per una volta la ragione di stato non è nemica dell'amore. Lei ricca e splendente "cenerentola" borghese, lui principe regnante; lei attrice, professione molto chiacchierata, lui manager di un mini-regno popolato di giocatori d'azzardo, evasori fiscali e palazzinari; lei con quell'aria fredda così lontana dalla grazia capricciosa del modello B.B., lui di bell'aspetto ma con un'evidente tendenza a ingrassare, fisicamente simile a quei non-protagonisti dei film brillanti che non riescono mai a sposare la protagonista. La cerimonia nuziale, in mondovisione, dura più di tre ore. Grace, bellissima e stanchissima, resiste. In seguito, diranno i bene informati, si lamenterà graziosamente della "tortura" inflittale.
L'amore
Quello che sembra uno show fra due personaggi da operetta è invece vero amore. La "donna nata principessa" (la battuta è di Frank Sinatra) dà a Ranieri il suo cuore e tre figli (Carolina nel '57, Alberto l'anno dopo e Stephanie nel '65). I primi anni sono intensi; poi subentrano, forse inevitabili, una certa noia, il rimpianto per il cinema abbandonato nel pieno fulgore della carriera e l'amarezza, negli anni Settanta, per i "colpi di testa" di Carolina. Ma Grace, donna di spessore, tiene con classe le posizioni, come ha sempre fatto nella sua vita, senza sbavature, senza cadute di stile, mascherando con un sorriso anche la decadenza di un fisico che è ormai lontano da quello della bionda rivale di Ava Gardner in "Mogambo". Finché, quel maledetto 14 settembre, la fortuna le chiede il conto. Sulla sua tomba non c'è scritto Principessa ma Moglie del principe, come si usa nella famiglia Grimaldi.