Come Dio comanda
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23 dicembre 2008
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 | | Gabriele Salvatores, dopo «Io non ho paura», adatta per il grande schermo un altro romanzo di Niccolò Ammaniti: «Come Dio comanda». Il regista ambienta in un paese di un Friuli aspro e desolato la vicenda di Rino, un padre violento, razzista, che prova affetto per il figlio Cristiano, il quale gli è profondamente legato, ma nello stesso tempo gli trasmette una visione della vita improntata all'odio e al razzismo. I due vivono in un ambiente degradato e un assistente sociale li tiene sotto controllo. Unico loro amico è Quattro Formaggi, un ragazzo ritardato. Quando quest'ultimo si macchia di un crimine in un bosco, Rino accorre sul luogo, ma è colto da infarto. Sarà suo figlio a salvarlo, evitandogli la morte e la galera, anche se dubiterà del padre. Salvatores sfronda il libro di Ammaniti e sceglie di concentrarsi sul rapporto tra padre e figlio. L'opera è solida ma non fino in fondo avvincente. La partenza è molto buona e indovina toni e atmosfere. Ma la tensione narrativa, in questa storia di emarginazione e zone d'ombra girata con macchina a mano, via via si disperde e il film s'incarta nella parte centrale dedicata al fatto di sangue. Rimangono così soprattutto l'ottima direzione degli attori (specialmente Filippo Timi e il giovane esordiente Alvaro Caleca), l'indubbia capacità di legare le musiche alle immagini e un finale intenso e ispirato.
Come Dio comanda
Regia: Gabriele Salvatores; Sceneggiatura: Niccolò Ammaniti, Antonio Manzini, Gabriele Salvatores; Fotografia: Italo Petriccione; Montaggio: Massimo Fiocchi; Scenografia: Rita Rabassini; Costumi: Patrizia Chericoni e Florence Emir; Musica: Mokadelic; Produzione: Colorado Film e Rai Cinema; Distribuzione: 01 Distribution; Interpreti: Filippo Timi, Elio Germano, Angelica Leo, Alvaro Caleca, Fabio De Luigi; Origine: Italia; Anno: 2008; Durata: 103'.
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