Le date delle ricorrenze cristiane affondano spesso le loro radici in più antiche tradizioni pagane, e il Natale non fa eccezione. Nel quarto secolo, la celebrazione della natività sostituì progressivamente la festa del Sole, a cavallo del solstizio d'inverno. Il cambio avvenne gradatamente, ma la scelta del 25 dicembre è attribuita a papa Giulio I intorno al 350. Stabilire la vera data della nascita di Gesù non ha mai smesso di affascinare gli studiosi. L'incrocio delle diverse testimonianze storiche ha permesso di fissare l'evento tra il 3 a.C. e 1 d.C., ma cosa sappiamo del mese? Qui le notizie sfumano nelle leggende e la leggenda per eccellenza è quella della stella cometa che avrebbe guidato i Magi nel loro viaggio. Gli astronomi si sono arrovellati per anni per capire cosa potesse essere questa stella, per la quale non ci sono altre testimonianze, nonostante la continua e attenta osservazione del cielo, in un'epoca che cercava negli astri i segni premonitori per le attività umane. Scartata la cometa si è pensato ad altri fenomeni celesti, quali novae o supernovae, esplosioni che provocano l'aumento di luminosità, anche molto importante, della stella dove sono avvenute. Ancora una volta, è difficile che fenomeni celesti così importanti e appariscenti, in un cielo assolutamente privo di inquinamento luminoso, passassero inosservati. Rimanevano fenomeni meno catastrofici e più prevedibili, quindi meno straordinari, quali le congiunzioni dei pianeti. Abbiamo visto poche settimane fa una splendida congiunzione di Venere e Giove e sono proprio questi pianeti i protagonisti dello studio di un gruppo australiano che ha ricostruito in modo molto accurato il cielo degli anni interessati più di 20 secoli fa. Hanno trovato che il 17 giugno del 2 a.C., ci fu una spettacolare congiunzione, quando i due pianeti si sono trovati così vicini da apparire un unico oggetto. Avranno ragione? Potrebbe essere questa la stella di Natale? Gesù sarebbe nato quasi in estate? L'utilizzo dei programmi di ricostruzione del cielo è diventato un insolito mezzo di indagine storica. Qualche mese fa, un verso dell'Odissea, che fa riferimento a una eclisse di sole avvenuta mentre i Proci banchettano, è stato usato per datare esattamente il ritorno di Ulisse a Itaca: 16 aprile 1178 a.C.
Se solo i Vangeli facessero riferimento a una eclissi, non ci sarebbero più dubbi. Per fortuna, la magia del Natale non ha niente a che fare con la data alla quale lo festeggiamo.