Ravenna non ha dimenticato quel profumo d'Oriente che si diffonde dalle vestigia del suo passato bizantino. Così appare naturale proporre proprio qui, al MAR, Museo d'arte della città di Ravenna (http://www.museocitta.ra.it/mar/) la mostra «L'artista viaggiatore»; Asia, Africa, Oceania, America Latina attraverso gli occhi europei dei molti artisti occidentali in cerca di ispirazioni lontane. Non solo Gauguin, celebre e celeberrimo; sorprende quanto la schiera sia folta e variopinta: esotismo dello spazio, del tempo, ricerca esistenziale o semplicemente di nuove forme. Col motore dei tanti perché che l'esistenza di ognuno ci pone di fronte. Galileo Chini e il suo Siam, dove divenne sovrano (artistico) incontrastato, l'opposto dell'Eden incontaminato che Gauguin cercava a Papeete. Fino alla rituale mitologia personale di Ontani che, per dirla con Claudio Spadoni, direttore del MAR e curatore della mostra insieme a Tulliola Sparagli, «ha nell'altrove, rispetto alla cultura d'Occidente, il suo luogo d'elezione».
Non solo i taccuini di Chatwin, gli esotismi veri o presunti alla Salgari, i grandi esploratori da Marco Polo in poi (per tacer d'Ulisse). La mitologia del grande viaggiatore picchia duro anche nelle arti visive. Orientalismo e primitivismo sono i grandi protagonisti, ma le oltre 150 opere esposte spaziano dal realismo ottocentesco di Caffi, Ussi, Pasini e Guastalla, per arrivare al post-impressionismo di Gauguin, all'Oceania di Matisse, all'espressionismo dei tedeschi Nolde e Pechtsein. Ecco il nord Africa di Klee, Macke, Moillet. Kokoschka in Egitto nel ‘20, Dubuffet alle prese coi deserti algerini negli anni '50. E l'informale di Tobey e Mathieu, immerso nel calligrafismo giapponese, fino all'Asia, per ognuno diversa, dei nostri contemporanei, Mondino, Boetti, Ontani, o l'Oriente di Schifano, che già era in lui ancor prima di partire.
Introduce la mostra, oltre a globi e mappe antichi, la «Boite en valise» di Marcel Duchamp, un artista viaggiatore opposto e speculare a quanto l'esposizione propone. Perché non c'è l'ispirazione dei luoghi, ma la propria poetica in tasca, che io artista posso portare, così in miniatura, sempre con me. Un museo tascabile erratico e internazionale, impermeabile al dove e sempre fedele a sé stesso. Una sigla che aprirà il mondo del contemporaneo ai luoghi tutti mentali della sua rivoluzione ironica e iconoclasta.
L'artista viaggiatore. Da Gauguin a Klee, da Matisse a Ontani
Ravenna, Museo d'arte della città, 22 febbraio-21 giugno 2009
www.museocitta.ra.it
- HOME
- ITALIA
- MONDO
- NORME &
TRIBUTI - FINANZA &
MERCATI - IMPRESA &
TERRITORI - NOVA24
TECH - PLUS24
RISPARMIO - COMMENTI &
INCHIESTE - STORE24
Acquista & abbonati
- Italia
- Scenari
- Imprese
- Lavoro & Pensioni
- Fisco
- Europa
- Mercati
- Credito
- Euro & Valute
- Mondo
- Gli Economisti
- Lettera al risparmiatore