Il megafono spento è un florilegio di articoli e interventi da parte di uno degli scrittori più interessanti del panorama statunitense. La scelta è molto ricca: si va da alcuni reportage à la Foster Wallace (in particolare "La nuova Mecca", su Dubai) a piccoli saggi pop sulla letteratura, come l'introduzione a Huckelberry Finn di Twain o la lettura analitica di un racconto di Barthelme.
Ma è l'articolo che apre il volume, "L'uomo col megafono", a valere da solo l'acquisto. In una manciata di pagine, Saunders analizza da un punto chirurgicamente lo stato medio dell'informazione americana (e internazionale). Il simbolo di questa situazione è appunto la tendenza a "megafonizzare" ogni cosa: il contenuto ha sempre meno importanza, mentre la massima cura viene rivolta all'intensità della comunicazione.
Per questo fenomeno Saunders fornisce anche una spiegazione molto economica, e dunque ancora più agghiacciante. Non c'è alcuna Eminenza Grigia che controlla l'informazione: "solo un gruppo di persone provenienti da ottime università, che realizzano il loro sogno e si vergognano un po' del servizio sulla cacca di cane proprio mentre si assicurano che la messa in onda sia puntuale e tecnicamente impeccabile". Perché? Per sopravvivenza. Perché il mondo gira così. Perché l'informazione è ormai strettamente legata alla necessità di guadagno, e bisogna restare nel giro.
È interessante notare come questo saggio sia in qualche modo un apripista e una dichiarazione di intenti per il resto del libro. Lo spirito analitico lì invocato viene infatti ripetuto in tutti gli altri articoli, anche in quelli in apparenza più disimpegnati. A questa attenzione al particolare e alla volontà di penetrare la superficie, si unisce la carta vincente di Saunders: la profonda visione satirica del mondo. E come in ogni buona satira, l'autore spegne la modalità risata nel momento giusto: quando deve trasformarsi in riflessione, in battaglia per la verità. E "questa battaglia", scrive l'autore, "come ogni grande battaglia morale, sarà vinta, se lo sarà, non con una comoda ondata correttiva di Moralismo, ma con delle piccole dosi di specificità e aplomb e logica sensata".
Il megafono spento
di George Saunders
Minimum Fax
pagg. 222, 14 euro