Ci sono proprio tutti: Gae Aulenti seduta sul suo tavolo a rotelle, Ettore Sottsass accanto alla lampada «Treetops», Bruno Munari con la sua macchina inutile. Ci sono tutti, perché tutti i nomi che hanno fatto grande il design italiano sono passati dal loro studio. Lo studio di Aldo e Marirosa Toscani Ballo, a cui oggi Milano dedica un affettuoso ricordo con un'esposizione, che ripercorre le tappe di un viaggio senza dubbio emozionante. Ospitata dal Pac, che per l'occasione ha indossato un abito fatto su misura da Enrico Baleri e Luigi Baroli, la mostra «Ballo + Ballo» è prima di tutto il racconto di un'avventura intrapresa da due giovani ragazzi innamorati della fotografia.
Lei, Marirosa Toscani, sorella del celebre Oliviero, respira già in famiglia la passione per la macchina fotografica (il padre Fedele Toscani era fotoreporter del Corriere della Sera); lui Aldo Ballo, fratello del poeta e storico dell'arte Guido, studia architettura e decide che la sua strada sarà quella di fare una fotografia industriale, di andare «dentro l'oggetto per interpretarlo e restituirgli l'anima». Insieme Marirosa e Aldo diventano un unicum, capace di cogliere non solo la forma delle cose, ma la loro personalità. «Una coppia rispettosa e discreta», la cui dote principale era il rigore con cui si accostavano al lavoro, tanto che lo stesso Aldo veniva chiamato «lo scienziato dell'obbiettivo». Una coppia ancora amata e stimata, come emerge dalle testimonianze di moltissimi protagonisti del design - da Richard Sapper a Mario Bellini, da Maddalena De Padova a Michele De Lucchi, da Serge Libiscensky a Oliviero Toscani - le cui parole sono state raccolte da più di novanta video (a cura di Fabio Cirifino di Studio Azzurro) proiettati nello spazio agorà del Pac.
Insieme alle parole - a volte nostalgiche, a volte scherzose, ma sempre piene di ammirazione - di chi frequentò negli anni quel mitico studio di via Tristano Calco, i veri protagonisti della mostra sono quegli oggetti, che hanno fatto la storia del design italiano. Intrappolati dallo sguardo attento e serio di Aldo - «il terzo occhio di intere generazioni di architetti e designer», come sottolinea Isa Tutino nel bel catalogo di Silvana Editoriale - sfilano sotto i nostri occhi, come veri e propri personaggi, quei prodotti divenuti in breve tempo delle icone della nostra contemporaneità. La «Superleggera» di Giò Ponti per Cassina, la caraffa «Trilobata» di Enzo Mari per Danese, la calcolatrice «Logos 68» di Mario Bellini per Olivetti, la poltrona «Fiorenza» di Franco Albini per Arflex… tasselli di un puzzle variopinto, che sa restituire la storia del nostro Paese.
«Ballo + Ballo»
fino al 7 giugno
Pac, Padiglione D'Arte Contemporanea
via Palestro 16/14, Milano
www.balloeballo.it
Catalogo: a cura di Giovanna Calvenzi e Salvatore Gregorietti, Silvana Editoriale