È morto la scorsa notte, all'età di 65 anni, Nico Orengo, per trent'anni giornalista del quotidiano La Stampa, di cui è stato anche responsabile dell'inserto Tuttolibri, e scrittore. Soffriva da tempo di problemi cardiaci e polmonari ed era ricoverato da qualche giorno nell'ospedale Molinette.
Nato nel capoluogo piemontese, Orengo, molto legato alla Liguria di cui era originaria la sua famiglia, è stato uno dei più originali scrittori e italiani. È stato inoltre autore di versi ed ha inoltre pubblicato filastrocche per bambini.
Da Einaudi, per cui aveva lavorato fino al'78, Orengo ha pubblicato Ribes (1988), Miramare (1989), Le rose di Evita (1990), Figura gigante (1992), La guerra del basilico (1994), L'autunno della signora Waal (1995), Dogana d'amore (1996), Il salto dell'acciuga (1997), L'ospite celeste (1999), Gli spiccioli di Montale (2001, già pubblicato da Theoria nel 1992), L'allodola e il cinghiale (2001), La curva del Latte (2002), L'intagliatore di noccioli di pesca (2004), Di viole e liquirizia (2005), Chi è di scena! (2006), Hotel Angleterre (2007 e 2009) e Islabonita (2009). Tra le sue raccolte di poesia: Cartoline di mare vecchie e nuove (1984, poi 1999), Narcisi d'amore (1997) e Spiaggia, sdraio e solleone (2000).