Nel tredicesimo secolo il Dolce Stil Novo svincolò la lingua del "volgare" e fece decollare lo stile della scrittura. Otto secoli dopo accade il contrario: il linguaggio digitale, quella sorta di volgare riservato solo fino a 15 anni fa a pochi iniziati, è entrato a far parte del vocabolario e della vita comune, creando un nuovo stile di comunicazione. Forse non "dolce" come quello "novo" di Dante, Cavalcanti e Guinizelli, ma senz'altro originale e destinato a durare nel tempo.
Parte da questo accostamento - forse irriverente, senz'altro provocatorio - "Dolce Stil Web", il nuovo libro di Pino Bruno che accende i riflettori sul linguaggio del web svelandone origini e significati. "Un libro pieno di tutte le storie - piccole e grandi - che stanno dietro le parole della rete", dice lo scrittore Gianrico Carofiglio presentando il nuovo lavoro del giornalista scientifico di Rai 3 che frequenta il mondo digitale dagli albori. "Non un semplice manuale o un semplice dizionario ancorché appetibile e divertente", quanto una sorta di bussola a disposizione dei navigatori della rete, di quel mondo virtuale che da oltre dieci anni mette in contatto persone dalle provenienze più diverse facendole dialogare in quello strano slang fatto di un misto di inglese, spagnolo, informatica, neologismi, faccine ricavate dalla punteggiatura e icone animate.
Chattare, uploadare, downloadare, rippare, scaricare, blobbare, craccare sono termini della rete ormai entrati nel linguaggio comune, non solo quello degli internauti: "Il web, ma direi tutto il mondo digitale - dice l'autore del volume edito da Sperling & Kupfer - sta imponendo il suo linguaggio anche a chi non lo frequenta". Il merito di Bruno è di aver rastrellato dalla rete oltre 500 parole che poi ha tradotto e interpretato, fornendo una chiave di lettura e suggerendo i contesti per un loro uso appropriato. Per spiegare termini complessi come sniffer o deep linking (il linkare in profondità o in modo scorretto) Bruno intreccia nozioni storiche e modi di dire prendendo i lettori quasi per mano.
Non a caso il libro inizia con i "Fondamentali", con quei termini cioè che fino a non molti anni fa erano usati soltanto dagli specialisti, come "browser", "url", "home page", "lan", "nickname", "login", "account", "password", "client", "surver", hyperlink, html, upload. Termini che costituiscono l'abc del navigatore, ma che ormai non bastano più. Internet è infatti esploso e con esso i termini che utilizza: si fa la spesa su ebay, si paga con PayPal (e in modalità sicura SSL), ci si protegge con antivirus, firewall e antispyware, si comunica con YouTube e Facebook, si videotelefona con Skype, si cerca in rete tramite google e yahoo!, si consulta wikipedia, ci si collega in modalità wi-fi e si mettono in connessione più apparati utilizzando bluetooth. Una galassia di termini e sigle che spesso scoraggia anche i più temerari. E che rende ancora più utile il lavoro di Pino Bruno. Un lavoro arricchito da una ricca appendice che propone fra l'altro utili "consigli per i bambini che usano internet" e per i loro genitori e per la gestione corretta della password. Un libro, insomma, da leggere e da tenere il più possibile vicino al computer. Ha infatti un pregio indiscutibile: agevola la navigazione su Internet, rendendola più ricca e certamente più consapevole.
Pino Bruno, "Dolce stil web. Le parole al tempo di Internet", Sperling & Kupfer, pagg. 224, € 16,00