Da domani è in libreria Marcel Duchamp. La vita a credito, di Bernard Marcadé, la nuova biografia dell'artista francese edita da Johan & Levi (pagg. 602, € 32,00) con prefazione di Achille Bonito Oliva. Duchamp aveva detto di sè: «Mi sono voluto servire della pittura per capire la vita, per provare a fare della mia stessa vita un'opera d'arte». Ma come fu realmente la vita di Duchamp? La nuova biografia risponde a questo interrogativo, trattando in modo molto approfondito soprattutto la vita privata di Marcel, sulla quale non si è finora indugiato quanto è stato fatto sulla sua arte.
Intrecciando la storia dell'artista con quella di altre personalità del Novecento (Apollinaire, Brancusi, Man Ray, Picabia, Breton, Satie e Cage), il libro insiste anche sulla tendenza di Duchamp a prendere in contropiede i suoi interlocutori, cercando spesso argomenti devianti dai discorsi sulla sua arte: «Non c'è niente di più bello che giocare» disse una volta a chi gli chiedeva di spiegare la sua poetica. Marcel amava in particolare giocare scacchi: a questa sua passione è dedicato lo stralcio proposto qui accanto.