«A Panda piace» è una raccolta di strisce a fumetti di Giacomo Bevilacqua. Ora pubblicate in volume dalle Edizioni BD, le avventure di Panda nascono su un blog. Grazie a un efficace passaparola tra internauti e ai consueti scambi di link, in pochi giorni il sito viene visitato da migliaia di utenti che ne fanno un piccolo fenomeno del web 2.0. Qualcosa di simile è avvenuto in precedenza per le strisce quotidiane di «Eriadan» (pseudonimo di Paolo Aldighieri), poi pubblicate in versione cartacea dalle edizioni Shockdom.
Fin dalla metà degli anni '90, il fumetto ha faticato a trovare una sua strada in Internet. Si sono susseguiti tentativi, spesso interessanti, di fondere tradizione e innovazione, anche grazie a software che rendevano «sfogliabile» i web comics. In gran parte, questi tentativi pionieristici sono però naufragati forse perché snaturavano il fumetto avvicinandolo piuttosto ai cartoni animati. Accantonata l'innovazione a tutti i costi, sono tornate in rete le tavole semplicemente scansite. I lavori che avevano davvero qualcosa da dire hanno cominciato a riscuotere un successo crescente e su di essi si è concentrata l'attenzione degli editori. Questo è anche il percorso di «A Panda piace».
Dopo aver collaborato come disegnatore alle serie «Detective Dante» e «Trapassati inc.» dell'Eura Editoriale, Giacomo Bevilacqua comincia a disegnare le micro-avventure di un panda che gioca con le stesse vignette nelle quali è confinato: le forza, le stira, le riduce in frantumi per poi ricomporle in architetture improbabili che sfidano la bidimensionalità del foglio e dello schermo. Un gioco metafumettistico che non sarebbe sufficiente a spiegare il successo di questo buffo panda innamorato di tante cose, a volte assurde, altre volte fulminanti nella loro infantile logicità. Come capita per tutte le idee che funzionano, il personaggio è nato quasi per caso, disegnando un panda dentro un rettangolo in cui - spiega l'autore - «Panda ha iniziato a muoversi, a creare e a disfare interi mondi a suo piacimento, proprio come faccio io, nel mio studio, con la mia matita».
Dal mese di maggio del 2008, Panda raccoglie sul blog pandalikes.blogspot.com centinaia di estimatori tra addetti ai lavori e appassionati, mentre su Facebook è nato un fan club che oggi conta tremila iscritti. Di fronte all'essenzialità delle sue gag verrebbe da chiedersi perché piaccia «A Panda piace». Forse perché, come i poeti, questo simpatico urside riesce a raccontare con parole «altre» ciò che tutti vediamo ma che pochi riescono a esprimere. Forse perché un tema all'apparenza triste come la solitudine, Panda riesce a spiegarlo in maniera comica e profonda attraverso l'esilarante tormentone dell'amico «Panda di neve».
«A Panda piace»
di Giacomo Bevilacqua
112 pagine – 9,90 euro
www.edizionibd.it