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E Dio creò la femme: la Francia
dedica una grande mostra a BB

di Stefano Biolchini

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24 agosto 2009
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Immaginare Dio alle prese con la costola d'Adamo a crear la femmina è cosa impossibile per gli atei, ardua per i più. Pensar che non vi sia se non divina, almeno magica alchimia, dietro la creazione di BB è semplicemente impensabile: per tutti.

Languida come una gatta, elegantemente imbronciata, un po' "femme bimbo" e un po' Lolita a vent'anni ha fatto sognare gli uomini e non solo. Con il declino, da perenne capricciosa, s'è fatta molti nemici: i musulmani, i pellicciai e gli omosessuali per primi.

Poco importa per una a cui bastano due lettere per incarnare l'eterno femminino: Brigitte Bardot è stata "la femme" per eccellenza: tutto il resto è contorno, anche disgustoso, al suo mito - costruito in un ventennio e offuscato per il resto della vita (nel 1952 la sua prima apparizione in Le Trou Normand; 1956, Et Dieu... créa la femme; 1973, L'histoire très bonne et très joyeuse; 1974, a quarant'anni, abbandona il cinema). Confidò B.B. a Christian Marquand: «Oh, l'avvenire : l'hanno creato solo per rovinarti il presente». Visto il suo recente passato fu anche profetica.

Nel clima di rinnovato interesse per gli anni '50 e '60, Parigi la celebra con una mostra dal titolo "Brigitte Bardot : Les années d'insouciance" allo spazio Landowski.

Disse di lei il suo ex marito e pigmalione Roger Vadim, che di belle donne se intendeva per aver amato fra le altre Jane Fonda e Catherine Deneuve: "BB è talento naturale". E ancora "è talmente ingenua". Ingenua a tal punto da aver incarnato per più lustri l'immaginario erotico e il vero proibito. Di più: suo il bikini più famoso che da icona di Saint Tropez scandalizzò la puritana America, dove le dive non osavano ancora tanta sfrontatezza.

Jean Cocteau ne diede la descrizione migliore: «forme perfette da piccola sfinge imbronciata». Ecco, l'aria un po' così su quelle forme meravigliose faceva la differenza, eccome. Occorse poco per creare la diva: Brigitte odia il pettine. Brigitte gira a piedi nudi e s'adagia mollemente. Brigitte sgambetta allegra con i jeans arrotolati fino al ginocchio. E soprattutto meravigliosamente-maliziosa, petto in fuori, BB tira in su i capelli con le dita e modella uno chignon che più maliardo non si può. Impossibile resisterle, è una dea incantatrice. Non per nulla il Vaticano, nel padiglione per l' Esposizione Universale di Bruxelles del 1958, la scelse come modello incarnato della tentazione. Vero, verissimo, eccesso di zelo oscurantista a parte.

E pazienza se la Francia profonda e bigotta non la ama. Gli uomini la sognano, le donne la invidiano. Al colmo del successo dirà candida: "Io gli amanti li sgranocchio a dozzine". La sua bellezza infinita durerà troppo poco, fissandosi però nell'eterno collettivo, e questo nonostante la critica le abbia contestato lungo tutta la carriera gli sguardi troppo fissi e una recitazione stentata da modella-più-che-attrice. Brigitte sembra non averne sofferto troppo. Poi nel 1974 esce di scena. La scelta è coraggiosa, da consacrazione definitiva. Meglio di Gloria Swanson. Ma non sarà così.

Arriveranno gli anni bui delle prese di posizione contro l'Islam (scriverà a Sarkozy: «questa gente ci sta prendendo in giro distruggendo noi, il nostro Paese e imponendo i loro costumi»), la vicinanza al Jean Marie Le Pen e al suo Fronte xenofobo, le accuse agli omosessuali ("fenomeni da baraccone" nel libro del 2003, Un grido nel silenzio) e le controverse battaglie animaliste che la porteranno, lei che incarnò il volto di Marianne, a boicottare i prodotti francesi: prima fra tutte "l'altra icona nazionale", il fois gras. Seguiranno due condanne per incitamento all'odio razziale. Pagherà e farà spallucce tornando orgogliosa al suo buen retiro di Saint Tropez.

"La principessa del musetto imbronciato e contessa dallo sguardo languido" - così la definì il Times - è da tempo una signora un po' misantropa dal volto intensamente solcato di rughe. Anche se la sensualità è sfuggita via, sembra ancora indomita. La Francia - che mai l'ha molto amata - da tempo non la capisce più. Restano però i suoi film e le foto dove è bellissima e unica. In fondo, nessuna mai ha incarnato la bellezza francese come lei. E tanto basta, nonostante tutto, per celebrar con lei il mito di un'epoca.

Stefano.Biolchini@ilsole24ore.com

24 agosto 2009
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