Tema classico, a lungo discusso, fatto di spade incrociate e contaminazioni di ogni sorta: la dialettica fra letteratura e giornalismo non smette di regalare spunti validi anche per la riflessione contemporanea.
Il libro di Clotilde Bertoni è conciso, come in genere le Bussole di Carocci, ma offre una ricca panoramica del tema, dal rapporto concreto fra le professioni (giornalisti scrittori e scrittori giornalisti) alla teoria vera e propria (il giornalismo come soggetto di elaborazione letteraria, e lo sviluppo di una narrativa non finzionale).
Particolarmente interessanti sono gli spunti sui vari personaggi che hanno attraversato questa dicotomia. Risalendo una storia che parte dal feuilettuon ottocentesco (se non prima), Bertoni descrive la dinamica quasi mai risolta di reporter e narratori geniali come Ernst Hemingway e Goffredo Parise, o giornalisti d'inchiesta e romanzieri celebri come Emile Zola. Attraverso le singole biografie l'autrice ricostruisce una professione che è insieme croce e delizia.
Mentre è nota l'importanza del reportage per la formazione di Hemingway come scrittore, o che certa critica (es. Lukacs) abbia visto in Zola un piatto cronista del tardo Ottocento (sovrapponendo male lo stilema del giornalismo a quello del racconto), sono forse meno noti gli aneddoti di un Sartre noioso corrispondente del "Combat", o di un Camus militante di cronaca nera (i cui resoconti confluiranno in forma d'ispirazione per Lo straniero).
Meno rilevante l'ultima parte del libro, sul giornalismo in quanto tema letterario, mentre risultano di grande interesse i capitoli dedicati all'evoluzione narrativa del reportage. Partendo dal "non genere" dell'elzeviro, la storia dell'ibridazione trova una svolta nel new journalism di metà anni '50 — Tom Wolfe, Gay Talese, e il genio stralunato e folle di Hunter S. Thompson — si arriva fino al non fiction novel di Truman Capote o del nostro Roberto Saviano. (Uno dei pregi del libro, fra l'altro, è proprio quello di non tralasciare affatto il panorama contemporaneo italiano).
Letteratura e giornalismo continuano insomma a intersecare i loro piani e scambiarsi i ruoli, oggi più che mai.
"Letteratura e giornalismo"
di Clotilde Bertoni
Carocci, pagg. 143, 10 euro