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Il turismo era una piccola parte, ma significativa. Sempre da Margareth Atwood, a proposito del "Queen Mary, ecco la cronaca mondana: "Nel salone principale ogni sera venivano aperte le danze, ed era difficile ricordare di essere in mare. La musica, la pista, la folla elegantemente vestita erano tipici delle sale da ballo degli alberghi di almeno mezza dozzina di città nel mondo. Si potevano ammirare tutti gli abiti più nuovi lanciati da Londra e Parigi, usciti dritti dritti dalle loro scatole. Si potevano ammirare anche le ultime novità in fatto di accessori: borsette incantevoli; mantelle da sera rigonfie, di cui molte versioni eleganti accentuavano i motivi colorati; scialli lussuosi e mantelline di pelliccia. I massimi onori sono stati decretati all'abito a sbuffo, sia di taffettà che di tulle.. Numerose e di foggia svariata le mantelle di chiffon. Ma tutte ricadevano dalle spalle in un fluido stile militare. Una donna giovane e bella dal viso di porcellana di Dresda sotto un'acconciatura di capelli bianchi portava una mantella di chiffon lilla sopra un abito grigio dalle linee molto morbide. Un'alta bionda con un abito rosa anguria indossava una mantella di chiffon bianco, bordato di code di ermellino…".
I manifesti evocano questo mondo orgoglioso e lontano, i 3.100 dollari del biglietto per il Titanic (1912), gli emigranti ammassati in terza classe, per inseguire il loro sogno americano, la linea elegante del "Giulio Cesare",il lusso del "Normandie", con il suo giardino e le colorate gabbie di uccelli, il record di velocità: appena quattro giorni, tre ore e quattordici minuti per attraversare l'Atlantico nel maggio del 1935. Raccontano la storia delle compagnie di navigazione, il loro slancio, le loro ambizioni: ce n'è uno della United States Lines dove si vede la scia, non il transatlantico ( era troppo veloce, l'artista è non riuscito a dipingerlo…), un altro dove New York spunta fuori dalla Cunard White Line e un altro ancora, dove con pazienza iperrealista la nave è disegnata in sezione, dalle caldaie al salone delle feste, dalle cuccette all'arredamento delle camere, affollata da una minuscola popolazione che mangia, passeggia, legge il giornale .In parecchi c'è la statua della Libertà, simbolo dell'America, ma altri evocano paradisi e atmosfere esotiche: signore ingioiellate sul ponte, foreste tropicali, l'Oriente che affascinava così tanto l'Europa da produrre il mito di Mata Hari.. Curioso: i manifesti, amorevolmente conservati, hanno avuto vita più lunga delle navi.
Il "France" è in corso di smantellamento in India,lo "United States" arrugginisce in un porto di Philadelphia e il Queen Mary , beh, è diventato un albergo ancorato a Long Beach per americani nostalgici. Mai voltarsi indietro, però. La nuova età dell'oro ha i numeri di un business felice: Costa Crociere prevede di arrivare a un milione e mezzo di passeggeri nel 2010, Msc a un milione e 200mila, il che significa per esempio, cabine occupate al 96 per cento, anche centomila coperti al giorno. ( si mangia anche cinque volte e sì che si ingrassa). Non c'è più la terza classe, il lusso di massa all inclusive assicura l'abbondanza. In otto giorni-sette notti, si vola sull'acqua da un porto all'altro: Genova-Napoli-Palermo-Tunisi-Palma de Mallorca-Barcellona-Marsiglia. Escursioni-buffet-bingo-ancora buffet-ballo-beautyfarm-buffet. Niente pause. E' per questo che la folla dei crocieristi continua a crescere. Intrattenuti, coccolati, massaggiati, riscriviamo il nostro tempo portandoci dietro, dal mondo reale, l'ossessione del "fare", la paura del vuoto. Peccato che l'era navale appena cominciata non produca manifesti. Ai collezionisti resteranno, forse, gli spot.