Un altro memorabile "Bolero"! Da aggiungere a quello cult di Bejart che tutti conserviamo nella memoria. Parliamo della nuova coreografia di Emio Greco "One & two", balletto di dirompente forza evocativa al quale, d'ora in poi, non si potrà non far riferimento quando si ascolterà o si "vedrà" la celebre musica di Ravel. Assieme al partner artistico Peter C. Scholten, Greco azzera qualsiasi riferimento visivo e musicale per ridare una nuova vita alla partitura. Nella prima delle due parti in cui è diviso lo spettacolo, il danzatore e coreografo brindisino (ma trapiantato in Olanda) esegue un assolo dentro uno spazio verticale circoscritto al centro del palcoscenico. Quasi un ring per un corpo a corpo con la musica. Avanza frontalmente sulle note pianissime della melodia raveliana che aumenterà progressivamente di volume e intensità. Con indosso una leggerissimo saio, emerge dal buio, da un orizzonte lontano, come se ritornasse in vita dopo la morte. Nel suo spingersi continuamente in avanti indietreggia improvvisamente, quasi spaventato da qualcosa che intravede. Il gesto teso e nervoso, lo sciabolare delle braccia, i passi piccoli o ampi, le arcate delle gambe, le cadute e le risalite repentine, sembrano parlarci di una lotta: di un uomo che avanza per farsi spazio nell'esistenza, alla ricerca della luce. E determinante è il disegno luci che accompagna l'irreversibile cammino in avanti di questo grido del corpo: un lungo spasimo sul confine del silenzio. Che giunge nel finale con l'interruzione della musica. Il suo incalzare ritmico e avvolgente che infine dovrebbe inghiottire la melodia, si blocca con la sovrapposizione di frastuoni, esplosioni e fuochi d'artificio. Greco si allontana e si siede al lato, lasciando lo spazio ai due danzatori della seconda parte, "Two". Su un tessuto sonoro fatto anche di assenze di rumori, gli straordinari Vincent Colomes e Neda Hadji-Mirzaei incarnano una coppia in un continuo gioco di opposizioni e corrispondenze, di distanze e riavvicinamenti. Fino a risultare un corpo unico con movimenti all'unisono. Nei loro gesti – da movenze di pennuti a cigni senza grazia, su sottofondo di cinguettii, musica rock e note di pianoforte - ritorna quel vocabolario riconoscibile di Emio Greco e quella ripetuta dissacrazione del codice classico su cui s'innesta una furia dei muscoli che genera una danza vibrante, insieme minimalista ed estrema. A tratti sublime.
"One & two", compagnia Emio Greco/PC, luci Henk Danner, costumi Clifford Portier, collage musicale Wim Selles. Al teatro Valle di Roma per la rassegna dell'Eti "Monografie di scena". Al comunale di Ferrara il 31 ottobre con "Hell", e alle Fonderie Limone Moncalieri per Torinodanza il 3 e 4 dicembre con "Extra dry".
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