Se è vero che i bravi ragazzi vanno in paradiso e i cattivi dappertutto, a casa Disney stanno pensando di rinunciare al regno dei cieli per buttarsi nelle nuove strade del mercato. Il colosso statunitense dell'intrattenimento sta infatti lavorando a un restyling del suo bravo ragazzo per eccellenza: Mickey Mouse. Perché Topolino così com'è - saputello e morigerato - non funziona più. Le nuove generazioni, abituate ai bulletti a scuola e ai duri dei cartoni in tv, non riescono a identificarsi nell'icona Disney. Il primo banco di prova sarà il videogioco Epic Mickey, progettato dal genio del settore Warren Spector, in arrivo il prossimo autunno. Da giorni in rete circolano notizie sul nuovo Topolino per Nintendo Wii ma l'unica certezza è il ritorno alle origini del personaggio: quando il topo più famoso del mondo usava gli animali come strumenti musicali e le mutandine di Minnie come paracadute.
Poi arrivò la grande Depressione e Topolino fu trasformato nel simbolo del self made man americano, che non si abbatte mai e alla fine la scampa sempre. Non più scherzetti e politicamente scorretto ma solo cose buone e giuste. «Mickey Mouse è stato un esempio di evoluzione anti-darwiniana - spiega il semiologo Paolo Fabbri - un personaggio che nasce con la cattiveria dell'adulto e regredisce poi verso l'infantilismo». Basti pensare all'aspetto: «All'inizio è lungo e affilato, poi diventa sempre più rotondo, dalle orecchie alla macchina».
Dalla sede italiana della Disney smentiscono il restyling, annunciato ieri sulle colonne del New York Times, ma parlano di «rifocalizzazione dell'azienda su Topolino». «Ci eravamo quasi dimenticati di lui - spiega Gianfranco Cordara managing editor dell'area New Media -, abbiamo peccato di pigrizia, anche per paura di mettere le mani sull'intoccabile di casa». «Così, ammette, Topolino appare oggi un po' imbolsito». L'obiettivo per i suoi autori è «togliergli la patina di vecchio». Ma per Cordara sarà una rivoluzione tecnologica: «Bisogna andare dove sono i bambini», spiega. E i bambini sono più al computer e al telefono che in edicola. Così da dicembre le avventure di Mickey Mouse arriveranno su tutti i supporti digitali, dai pc all'iPod.
Alfredo Castelli, autore dello storico fumetto Martin Mystère, è convinto che la questione riguardi più il mezzo del messaggio: «Perché un ragazzo dovrebbe leggere un fumetto invece di fare tante cose contemporaneamente al computer? Michey Mouse è patrimonio dell'umanità, sarebbe orrendo cambiarlo».