Danilo Kiš, Homo poeticus, Adelphi, Milano, pagg. 362, € 24
Un libro che si staglia, senza pensarci troppo, nelle mie letture del 2009 è Homo poeticus di Danilo Kiš (Adelphi). In maniera rapsodica e frammentaria ma con straordinaria coerenza di pensiero, Kiš contrappone l'"uomo poetico", cioè l'individuo aperto alle tante dimensioni dell'esistenza e della sensibilità, all'"uomo politico" o peggio alla "bestia militante", portatrice di un solo pensiero e avversa non solo al dubbio ma a ogni inappartenenza, a ogni esitazione sulla soglia della coscienza. È un libro di uno scrittore di una tradizione davvero europea, che patisce la storia ma sa evitarne le trappole, e ci insegna cos'è la vera libertà di pensiero.
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