Philip Roth, Indignazione, Einaudi, Torino, pagg. 136, € 17,5
Scelgo Indignazione di Philip Roth (Einaudi). Perché il titolo, al di là del romanzo breve di Roth, riassume gli stati d'animo prevalenti di una società come la nostra ripiegata sulle proprie debolezze e ormai orfana di ogni virtù. La parabola di Marcus Messner (ambientata nell'America degli anni 50 e morto in Corea), ottimo studente e cittadino, che avrebbe voluto per sé una vita normale alla ricerca dell'eccellenza e del merito, è la descrizione perfetta della condizione contemporanea. La paura diffusa, l'oppressione della famiglia, l'arma dell'intelligenza che a volte non basta, la sgradevole sensazione di sentirsi stranieri nel proprio mondo. Non c'è soluzione di continuità fra l'andare in guerra e il restare a casa. Ma dov'è il fronte, oggi? E la macelleria paterna è metafora cruenta della nostra quotidianità nella ricerca affannosa e spasmodica di un'identità. Ma siamo ancora certi di averla, un'identità? Forse, se ci è rimasta la capacità di indignarci e di reagire.
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