Steven Pincus, 1688: the first modern revolution, Yale University Press, pagg. 280, €32
Nel 1688 gli inglesi cacciano il re cattolico Giacomo II e lo sostituiscono con Guglielmo d'Orange, poi Guglielmo III. Anche se si trattò di una rivoluzione incruenta, essa mutò radicalmente il panorama politico, economico e sociale dell'Inghilterra, in effetti aprendo la strada alla Rivoluzione Industriale. Le maggiori innovazioni riguardarono la politica, l'economia e il bilancio pubblico. La "rivoluzione gloriosa" del 1688 richiama una lezione molto attuale per il nostro paese, che appare sempre meno capace di nutrire un sistema capitalistico, dal quale fuggono sia i capitali che i giovani migliori, indicando una malattia profonda, perché se i capitali se ne vanno e i giovani cercano sbocco all'estero, non c'è più futuro. Suggerisco
dunque di dilettarsi a leggere il bel libro di Steve Pincus, i dibattiti aperti sulla politica, l'economia e la religione dai quali nacquero finanze pubbliche stabili, il mercato dei capitali, l'Inghilterra moderna, e poi la rivoluzione industriale.
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