Nel 1969 il punk non era ancora stato inventato. Eppure a Detroit - curioso a dirsi perché parliamo della capitale del rhythm and blues di marca Motown! - c'era una band che già lo suonava da due anni. Gli Stooges concentravano in sé tutta l'essenzialità, la violenza e la provocazione che rivolteranno da cima a fondo le scene musicali di Londra e New York nella seconda metà dei Seventies. Il nome questi quattro ragazzotti del Michigan lo avevano preso in prestito dal celebre trio comico demenziale noto in Italia come i tre Marmittoni. Tutt'altro che comico era però il loro band leader: niente meno che Iggy Pop, l'«uomo iguana» all'epoca poco compreso per quel suo dimenarsi sul palco seminudo, insultando e sputando contro il pubblico. Non a caso il decennio di Iggy sarebbe stato quello successivo, anche in virtù delle fortunate collaborazioni con David Bowie. Il bello è che ancora oggi, a sessanta e passa anni suonati, Iggy e gli Stooges continuano a pestare come ai bei tempi. Per loro è ancora «1969».