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Negli Usa scoppia la Caravaggio-mania

di Elysa Fazzino

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10 marzo 2010
Negli Usa è Caravaggio-mania


La Caravaggiomania arriva negli Usa con due articoli in prima pagina del Wall Street Journal e del New York Times. Approccio diverso, ma stesso timing. Il Wsj sceglie un taglio da thriller: "Chi ha ucciso Caravaggio?" Il mistero "prossimamente su CSI", scherza il titolo. Il Nyt punta l'attenzione sul fenomeno Caravaggio, "un anti-eroe italiano" che ha scalzato Michelangelo nella classifica ufficiosa dell'arte italiana. Entrambi i quotidiani Usa danno spazio al personaggio con richiami sulla homepage del loro sito internet.

Il Wall Street Journal, che propone sul web anche un video, racconta la ricerca dei resti di Caravaggio condotta da Silvano Vinceti. Il pittore morì nel 1610 e il suo corpo non fu mai trovato. "Da allora si dibatte sulla causa della sua morte", scrive Stacy Meichtry. Vinceti indaga su un "Cold Case" del Rinascimento, ma "non è un esperto, è un conduttore tv".

Vinceti e un team di scienziati – si legge sul Wsj - hanno esumato le salme di varie persone che pensano possano essere Caravaggio. Dopo avere disseppellito decine di cadaveri, hanno ristretto il campo a nove salme e usano una serie di test, tra cui la tecnologia di datazione del carbonio, nella speranza di paragonare i resti esumati con il Dna di un discendente di Caravaggio.
Il lavoro di Vinceti, continua l'articolo, è "controverso in Italia", poiché non è né uno scienziato né uno storico. Alla fine "ha trovato lavoro come conduttore televisivo". Ha esumato i resti di Dante Alighieri e di Pico della Miradola. E ora vuole disseppellire Leonardo da Vinci, in Francia. "Nonostante lo scetticismo di alcuni storici dell'arte, le sue scoperte talvolta hanno fatto breccia", nota il Wall Street Journal.

Di Caravaggio, uno storico dell'arte dell'università di Napoli Federico II, Vincenzo Pacelli, ha di recente scritto che è stato assassinato dai Cavalieri di Malta con la tacita approvazione del Vaticano. Il portavoce del Vaticano si è rifiutato di commentare, mentre quello dei Cavalieri di Malta ha palato di "fantascienza". Vinceti ritiene che il vero assassino di Caravaggio fosse una malattia. In uno sbiadito pezzo di carta trovato negli archivi della parrocchia di San Sebastiano a Porto Ercole è scritto che morì in un'infermeria locale e fu sepolto nel cimitero di San Sebastiano.

"Per un anti-eroe italiano è ora di brillare" titola il New York Times. Dopo essere stato per 500 anni in cima alla classifica ufficiosa dell'arte italiana, scrive Michael Kimmelman, Michelangelo è stato spodestato da Caravaggio, che" in qualche modo trovava anche il tempo di dipingere", quando non era impegnato in una rissa, a dare scandalo, a inseguire le donne (e gli uomini), ad ammazzare un avversario di tennis, a fuggire dalla polizia o farsi mutilare la faccia da uno dei suoi numerosi nemici.

A sostenere il sorpasso è Philip Sohm, storico dell'arte dell'università di Toronto, che per 50 anni ha studiato scritti su entrambi gli artisti scoprendo che "Caravaggio ha gradualmente, anche se in modo disuguale, sorpassato Michelangelo".

La "Caravaggiomania", secondo Sohm, indica che "l'intera tradizione classica in cui è immerso Michelangelo sta diventando più estranea e apparentemente meno pertinente, anche per le persone istruite". Le figure di Michelangelo aspirano a "un ideale astratto e passato del sublime, fondato sulla retorica del Rinascimento" e la sua arte ora appartiene agli splendori "ammirevoli, ma culturalmente remoti".

Caravaggio, invece, "esemplifica il moderno anti-eroe, un iperrealista la cui arte è istantaneamente accessibile", scrive il Nyt. "Grossolani non divini, chiusi in spazi scuri e ambigui da una rigida geometria e poi tirati fuori dall'ombra profonda da una luce oracolare, i suoi modelli sono presi direttamente dalla strada".

L'establishment artistico della Roma all'inizio del 17mo secolo "disprezzava Caravaggio per i pellegrini sporchi e a piedi nudi che dipingeva alla porta di Maria". Fortunatamente per lui, le sue opere piacevano a vari ricchi e potenti mecenate.
Dopo la sua morte – "per febbre" – la sua arte fu trascurata per secoli, fino alla "moderna resurrezione". Ora la sua reputazione è stata ripristinata come un "protomoderno".

VIDEO / Dalle Scuderie del Quirinale le immagini più belle
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FOTO / Le immagini della mostra

10 marzo 2010
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