Quanto reali sono i crimini virtuali? Il problema emerse già agli albori della rete, nel 1993, tra gli utenti di LambdaMoo(mondo fatto di oggetti e azioni descritti testualmente invece che rappresentati visivamente). La comunità entrò in crisi per uno “stupro” commesso da un giocatore, il quale riusciva a controllare gli avatar altrui e a far compiere loro atti non voluti. Il caso attirò l’attenzione degli studiosi di diritto: ne scrisse Jennifer Mnookin; oggi lo ricorda un paperdell’Istituto di criminologia australiano su mondi 3D e comportamenti criminosi. Le pene, suggeriscono gli autori Ian Warren and Darren Palmer, sono più efficaci se scaturiscono dal basso, dalla stessa comunità di utenti. Almeno fino a che non si trascenda l’ambito digitale per investire beni materiali o l’incolumità fisica. 
Definire il confine tra sfera virtuale e sfera fisica è già oggi complicato, lo sarà sempre di più. Apple News, giornale che combina politica, economia e sensazionalismo edito dal cinese Jimmy Lai, ha preso a pubblicare notizieche mescolano interviste vere e animazioni 3D di pura fiction. Tra i primi soggetti a essere onorati da questo nuovo ambiguo format, Gordon Brown e Tiger Woods.

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