Ci sono personaggi che hanno dato tanto alla storia del rock, pur senza aver suonato una nota sola. È il caso di David Geffen, agente e produttore dal fiuto straordinario che quest'anno riceverà dalla Rock and Roll Hall of Fame l'Ahmet Ertegun Award. Come agente negli anni Settanta ha seguito artisti del calibro di Eagles, Tom Waits e Crosby, Stills and Nash. Come produttore, prima con la Asylum Records poi con l'etichetta che ha come marchio il suo cognome, ha rivitalizzato fuoriclasse assoluti e scovato geni nei sottoscala. Nell'80, con la neonata Geffen records, ha pubblicato «Double Fantasy», l'album del ritorno di John Lennon (il disco di «Woman», per capirci). Quindi ha reso fenomeni planetari gente come Guns ‘n' Roses e Nirvana, offrendo spazi di creatività assoluta a grandi vecchi come Peter Gabriel, Joni Mitchell e Aerosmith. Pochi mesi fa ha dato alle stampe l'album di musica sacra «Alma Mater», con la partecipazione straordinaria di Papa Benedetto XVI. Niente male, se consideriamo che David negli States è una delle più celebri icone gay.