Autore del Cane a sei zampe fu lo scultore, disegnatore e pittore varesino Luigi Broggini. Ma si seppe solo dopo la sua morte nel 1983.
L'animale "fantareale" dalla cui bocca esce una fiamma rossa, con la zampa davanti piantata sul terreno e le altre librate in aria, come una macchina in frenata, divenne fin da subito sinonimo di carburante. Dopo l'attribuzione dell'opera all'artista, si parlò di influenze nibelungiche per analogia con i temi oggetto della sua ricerca formale. L'interpretazione ufficiale, data dall'ufficio stampa di Eni negli anni Cinquanta, indica le sei zampe dell'animale fantastico come la somma di quattro ruote dell'auto più due gambe del suo guidatore. Una sorta di centauro moderno.
La necessità di un nuovo simbolo in grado di rendere facile e immediata la riconoscibilità della Società energetica italiana in ogni parte del mondo fu il motivo del concorso del 1952.
Il concorso venne indetto per due cartelloni stradali destinati ai prodotti Supercortemaggiore e Agipgas, per due marchi e per la colorazione di una colonnina di distribuzione di benzina. Era aperto a tutti gli italiani ed aveva un montepremi complessivo di 10 milioni di lire (pari a 5.164,57 euro). La giuria era composta da personaggi di grande rilievo nel mondo dell'arte e della comunicazione, fra cui il pittore Mario Sironi, l'architetto Gio Ponti, lo scrittore Antonio Baldini, il disegnatore e scrittore Mino Maccari. Scelsero all'unanimità il "lungo cane" che dal 2009 è il logo di tutto il gruppo.
Cane a sei zampe, dal 25 marzo al 25 aprile al Vittoriano di Roma. Ingresso gratuito
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