Negli anni Settanta si gioca un po' ovunque con l'ambiguità sessuale. Tra Londra e New York impera il glam, genere che annovera tra i suoi massimi alfieri personaggi del calibro di David Bowie, i Roxy Music e il Lou Reed di «Transformer». In Italia ci sono i testi allusivi interpretati da Patty Pravo e l'audace songwriting di Cristiano Malgioglio che inaugura una fruttuosa collaborazione con Mina. Per lei scrive «L'importante è finire», brano che più che allusivo risultava esplicito: «Ad un tratto io sento/ afferrarmi le mani/ le mie gambe tremare/ e poi e poi e poi e poi». Secondo una celebre leggenda metropolitana, messa in circolazione da Paolo Limiti ma smentita dallo stesso Malgioglio, ancora più esplicito sarebbe stato il titolo originario del pezzo poi censurato: «L'importante è venire». Ça va sans dir.