Facebook non è più solo un fenomeno di costume e dopo un libro sulle sue origini, "The Accidental Billionaires" di Ben Mezrich, edito da Doubleday, diventa il set cinematografico per raccontare il tema del social network. Per aiutarci a capire in che direzione si sta andando, il cinema con aspirazioni neo-neo realistiche tiene d'occhio la rete, dove si stanno manifestando stili e comportamenti di vita inediti grazie ai social network. Solo il cinema italiano non ha preso sul serio Facebook, come dimostra fin dal titolo la parodia di "Feisbum!" opera a episodi girati da giovani esordienti italiani.
Che invece il fenomeno meriti rispetto lo dimostra Hollywood con uno dei suoi registi più cool, David Fincher, che firma "The social network" una produzione di medio budget, circa cinquanta milioni di dollari. Cannes sta cercando in extremis di ottenere l'anteprima: come anticipa "Premiere", dipenderà dallo stato di avanzamento del film, ancora in postproduzione, in uscita il 15 Ottobre. Tratto dal libro citato di Mezrich, il cui sottotitolo è "La nascita di Facebook: una storia di sesso, denaro, genio e tradimento" il film non è solo una "success story" sul multimiliardario Mark Zuckerberg, l'ideatore della web community. Ambisce ad essere una riflessione alla Truman Show sui social network che hanno cambiato il senso comune della privacy e le modalità di aggregazione. La trama è ambientata nel campus ed ha per protagonisti dei nerds interpretati da due attori non ancora affermati come Jesse Eisenberg (Zuckerberg) ed Andrew Garfield (Eduardo Saverin) proprio per dare il senso dell'ascesa sociale.
Nel cast figura Justin Timberlake nel ruolo di Sean Parker, partecipe dell'avventura di Facebook oltre che di Napster. Diversamente dal libro, presentato come un'inchiesta, il film preferisce una narrazione romanzata volta alla commedia leggera.
Tuttavia il tono scherzoso non distoglierà lo sguardo dalle contraddizioni di una storia tra due amici che dopo aver creato un luogo di aggregazione sociale hanno visto naufragare il loro rapporto. Come noto Edoardo, co-fondatore del progetto iniziale venne estromesso dalla società e, secondo il libro, solo a seguito di un accordo vantaggioso rinunciò a far causa a Facebook.
Ma non è solo Hollywood a produrre cinematografia sui social network anche Bollywood ci sta provando con "Always Kabhi Kabhi" opera prima di Roshan Abbas un famoso presentatore indiano.
Almeno nelle intenzioni del regista si vuole mostrare l'ambivalenza di un fenomeno in grado di moltiplicare i contatti senza che siano "delle connessioni reali". A più di dieci anni di distanza da "The truman Show" il cinema indaga un fenomeno complesso sospeso tra fiction e realtà. Se il film di Weir rifletteva sulla moda allora emergente di raccontare la vita in tivù attraverso i reality, quello di Ficher analogamente vuole mostrare la vita della rete con i social network. A conferma che il cinema è un luogo privilegiato di visione del mondo.