Se c'è un regista del cinema di casa nostra che possa essere considerato un degno erede della tradizione della commedia all'italiana, quello è Paolo Virzì. E l'autore toscano, pur rinnovandosi, non smentisce la sua fama con «La prima cosa bella», in cui, a due anni dalla satira amara e feroce di «Tutta la vita davanti», lascia da parte le sue abituali problematiche sociali, a favore di una dimensione più intima, personale e sentimentale. Tornato a girare nella sua Livorno, tredici anni dopo «Ovosodo», Virzì vi ambienta la storia di Anna, madre bella, vitale ed esuberante, anche un po' ingenua. La vicenda ha inizio nel 1971, quando la donna vince il titolo di miss come mamma più bella ai Bagni Pancaldi della sua città, suscitando la gelosia del marito, il quale la caccia di casa insieme ai figli di otto e cinque anni. A ricordare le altre peripezie della sua vita è suo figlio Bruno, che ai nostri giorni è un quarantenne inquieto e infelice, che ha tagliato i ponti con la famiglia d'origine e con i parenti e insegna in un istituto superiore a Milano. Sarà sua sorella Valeria a convincerlo a tornare a Livorno per salutare, prima che sia troppo tardi, sua madre, malata terminale e sottoposta a cure palliative, ma ancora piena di vita nonostante tutto. Bruno si riconcilia con lei e con la sorella e, rasserenato, si lascerà finalmente un po' andare, come sottolinea la suggestiva scena finale sulle note di «Eternità» dei Camaleonti. Alternando con grande sapienza narrativa passato e presente, Virzì costruisce una storia di sentimenti autentici e veraci, in perfetto equilibrio tra ironia e malinconia, un inno alla vita in cui riscopre le sue radici e rielabora, trasfigurandoli, spunti autobiografici. Dirige con notevole impeto, dando prova della consueta naturalezza. Più che agli eventi però sembra tenere ai personaggi, che dimostra di amare profondamente. E non poteva andargli meglio, visto che il cast è formidabile e affiatato: da un Valerio Mastandrea di disarmante bravura a una impeccabile Claudia Pandolfi, da una sempre più spontanea e appassionata Micaela Ramazzotti (musa e moglie del regista) a una strepitosa e toccante Stefania Sandrelli, che finalmente incontra un regista a lei assai congeniale come Virzì, il quale le dona uno dei ruoli più belli degli ultimi anni. È anche grazie all'eccellente lavoro degli attori se Virzì riesce a trasmetterci gioia, commozione e vero piacere del racconto, con estrema generosità e senza alcun compiacimento. Voto: 8
La prima cosa bella
Regia: Paolo Virzì; Sceneggiatura: Francesco Bruni, Francesco Piccolo, Paolo Virzì; Fotografia: Nicola Pecorini; Montaggio: Simone Manetti; Scenografia: Tonino Zera; Costumi: Gabriella Pescucci; Musica: Carlo Virzì; Produzione: Medusa Film, Motorino Amaranto, Indiana Production; Distribuzione: Medusa; Interpreti: Valerio Mastandrea, Micaela Ramazzotti, Stefania Sandrelli, Claudia Pandolfi, Marco Messeri, Fabrizia Sacchi, Dario Ballantini, Paolo Ruffini; Origine: Italia; Anno: 2010; Durata: 116'.
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