Dida, una vita tutta in difesa (Gazzetta dello Sport)

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Grande serenità, anzi totale imperturbabilità: è questo il modo in cui Dida affronta la vita. Ecco perché tutto gli scivola addosso. A Milano Nelson ha ricreato un pezzo di Brasile, abitudine tipica di quasi tutti i suoi connazionali. Vive a due passi da San Siro, stesso indirizzo scelto da quasi tutti gli altri brasiliani del Milan e dell'Inter. Frequenta spesso Julio Cesar per la forte amicizia che unisce la moglie Lucia a Susana Werner, compagna del portiere nerazzurro. A Milanello il compagno di stanza di Dida è Serginho, più allegro di lui, ma con la stessa inclinazione a non aprirsi con gli estranei. Nato da una famiglia della media borghesia di una piccola città come Irarà, Nelson è cresciuto con sani principi: non sperpera i suoi guadagni. L'unico vizio sono le auto e in particolare i Suv. Non spende cifre folli per i vestiti e non si fa condizionare dalle griffe più famose. Usa pochissimo il cellulare (esattamente come Serginho, guarda un po') e in ritiro passa le serate con i programmi della tv satellitare brasiliana.Non corre il rischio di sentir parlare di sé, perché in patria è poco amato proprio per il carattere estremamente schivo. Una delle rare frasi pubbliche di Dida è in realtà uno slogan: «Tutto quello che ho ottenuto è frutto del mio lavoro. Alle critiche ho risposto allenandomi intensamente e credendo sempre in me stesso». I compagni gli vogliono bene per il suo modo di fare riservato: non fa mai polemiche, non parla male di nessuno, non prova invidie o gelosie. In vacanza torna sempre in Brasile, evita i classici posti da vip e così non finisce mai sulle riviste di gossip. Il suo scopo è quello di passare inosservato e ci riesce benissimo. Dida è sempre andato avanti senza curarsi delle critiche: non legge i giornali e guarda poco i programmi sportivi in tv. In fondo nulla lo ha mai spaventato: la papera di Leeds (19 settembre 2000), lo scandalo dei passaporti falsi, le chiacchiere sulla vita privata, i sospiri dei tifosi a ogni intervento. Vive davvero in un mondo tutto suo: è per questo che è difficile aiutarlo nei momenti difficili. Deve farcela da solo.