
Dalla città tedesca di Marburg, dov’è in ritiro precampionato con l’Hajduk
Spalato, Igor Tudor lancia frecciate alla
Juventus. Il 29enne jolly croato ha concluso la
sua avventura italiana dopo 9 anni in bianconero ( incluso il campionato e
mezzo disputato in prestito con la maglia del Siena) per tornare nella squadra
da cui Luciano Moggi lo prelevò nel lontano
1998. Il contratto che lo legava alla Juve si è esaurito naturalmente pochi
giorni fa: dai quasi 2 milioni di euro che guadagnava a Torino, Tudor passa ai
500.000 che gli versa il club dalmata. Ma a lui va benissimo così, la Juventus
era diventata quasi un incubo. Fra infortuni, ricadute e bocciature degli
ultimi allenatori ( Capello e
Deschamps), le sue presenze in
squadra si erano completamente azzerate. Ora dice di sentirsi molto più sereno,
la caviglia è in via di completa guarigione dopo la terza operazione
effettuata in Belgio e il colosso spalatino s’è confidato alla stampa croata. « La Juve? Lì ho imparato a conoscere un professionismo brutale, senza cuore.
Quando giochi e sei bravo, sono tutti attorno a te. Ma quando non giochi oppure
sei in lista di cessione, non ti considerano più. Io ero presente e ho visto
alcuni giocatori mitici degli ultimi anni come Antonio Conte e
Paolo
Montero che se ne sono andati senza
ricevere neanche un fiore dalla società... La
Juventus è come una macchina. Fra i giocatori non ci sono amicizie. Solo fra
gli italiani c’è un po’ più di riguardo reciproco, ma nulla di che. L’unica
cosa che conta è l’allenamento, la partita. Poi ognuno va a casa da solo, per
conto suo. Qui da noi è molto diverso, spesso ci ritroviamo al bar o in un
ristorante, l’ambiente è molto più cordiale e, anzi, è raro che qualcuno dopo la
partita vada subito a casa da solo » .Fonte TuttoSport