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Maroni: «Camorra, prosciugare l'acqua, perché gli squali muoiano»

dall'inviato Piero Fornara

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3 ottobre 2008
Roberto Maroni al convegno di Capri (Ansa)

CAPRI – La camorra e le mafie in generale sono «un'emergenza nazionale e noi dobbiamo sconfiggerle» per «garantire sicurezza ai cittadini e agli imprenditori»: lo ha affermato il ministro dell'Interno Roberto Maroni dal palco del convegno dei Giovani di Confindustria. Sollecitato da Enrico Mentana in una pubblica intervista, Maroni ribadisce come la lotta contro «le ecomafie sia una battaglia di tutti gli imprenditori, che devono combattere l'estorsione». Il ministro ricorda gli esempi illustri che già si registrano su questo fronte, a partire da quello di Confindustria Sicilia.

Un intervento repressivo per sconfiggere la camorra in Campania è «importante, ma non sufficiente: occorre prosciugare l'acqua perché gli squali muoiano anche da soli» ha detto ancora Maroni. Il Governo andrà avanti con la sua azione di pressione in Campania fino a quando la guerra contro la mafia sarà vinta e «i militari resteranno vi anche sei mesi-un anno».

Il federalismo fiscale
Sul federalismo il ministro dell'Interno, nonché esponente della Lega Nord Roberto Maroni, ha sottolineato che il Ddl sul federalismo fiscale varato dal Consiglio dei ministri «è una rivoluzione che si basa su un principio banale e semplice: il costo dei servizi si basa su un costo standard e non sul costo storico». La riforma consentirà «risparmi di spesa dai 14 ai 16 miliardi» l'anno. La finanza pubblica «è devastata dalla sanità, da 5 Regioni che hanno straforato e ci costringono a intervenire, con il sistema federalista questo non succede».

«La collaborazione di Confindustria Sicilia a ogni azione del governo regionale finalizzata a creare un reale cambiamento» è stata assicurata da Capri dal presidente regionale Ivan Lo Bello che ha affermato di «attendere dal governo un pronunciamento chiaro e celere sui rigassificatori». Lo Bello, che punta su «un piano energetico che consenta alle imprese di investire con serenità in questo settore», ha proposto un «patto per la crescita fra politica e mondo delle imprese, necessario per creare un clima favorevole allo sviluppo e agli investimenti, in una nuova logica imposta che ci deve portare dall'assistenzialismo e dalla politica compensativa a un modello di crescita e competitività». Anche per garantire la gestione della sicurezza il modello può essere quello «federalista» ha sottolineato il ministro dell'Interno: «Sono stato molto criticato, ma io non mi spavento vado avanti perché resto convinto dell'approccio federalista alla sicurezza».

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