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PROFESSIONISTI / Alta qualità per gestire servizi più evoluti

di Augusto Grandi

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6 ottobre 2008

Oltre 2mila medici e quasi 400 odontoiatri, 450 dottori commercialisti, 392 avvocati (senza considerare Tortona, Acqui e Casale): sono alcune cifre che evidenziano come i professionisti non mancano nella provincia di Alessandria.
«E la qualità è elevata – assicura Gianfranco Pittatore, commercialista e presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria –, anche perché i professionisti provengono dalle università del triangolo industriale, hanno un'ottima preparazione, esperienze professionali importanti: il tutto ci pone in una condizione più felice rispetto alla media delle province italiane».

Ma Pittatore garantisce un contributo rilevante al territorio soprattutto nella sua veste di presidente di una Fondazione che, negli ultimi cinque anni, ha investito 100 milioni. «Sono state finanziate iniziative - ricorda - come il recupero della Borsalino, come il Centro orafo, come il Teatro di Novi». Investimenti a favore del processo produttivo come per la cultura, attraverso la creazione di società miste che hanno visto la partecipazione di enti pubblici e aziende private. Ovviamente Pittatore assicura che l'impegno della Fondazione non verrà meno in futuro e proseguirà nelle stesse direzioni. Si cercheranno, però, nuovi strumenti (alcuni già individuati) per far sì che i finanziamenti non restino immobilizzati.

Proprio l'elevata qualità generale, ricordata da Pittatore, dei professionisti della provincia di Alessandria, diffusa in ogni categoria, rende difficile indicare solo pochi nomi di spicco. C'è l'imbarazzo della scelta. Che si tratti di un avvocato affermato come Claudio Simoncelli, di un giovane giornalista come Fabrizio Salvio, di uno studioso del sistema socio-economico come Giancarlo Subbrero, di un esperto in finanza locale come Valerio Malvezzi, di un medico come Giovanni Riccardi. O di Riccardo Cevoli, primario di Urologia all'ospedale Santi Antonio e Biagio di Alessandria.

Uno dei sei ospedali attivi in un raggio di 30 chilometri e questo comporta non pochi problemi di costi, di sprechi e di professionalità. Ma Cevoli, nato a Rimini 58 anni fa ma torinese da quando aveva due anni e arrivato a Casale nel 2000 e ad Alessandria l'anno seguente, si occupa solo del "suo" ospedale, dove vive praticamente sempre, con il cellulare perennemente acceso. La bicicletta come passione per distrarsi ogni tanto, Cevoli guarda alla realtà sanitaria alessandrina con ottimismo: «La professionalità è elevata anche a livello dei medici di base».
Eppure sembra essersi esaurita la grande spinta che portava i giovani a voler studiare medicina a ogni costo. «Certo, in ospedale si lavora molto e i guadagni non sono proporzionali all'impegno richiesto: forse questo ha frenato l'entusiasmo giovanile». Non ha invece frenato i tanti malati che, da altre province, arrivano ad Alessandria alla ricerca di una sanità di qualità.

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