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Controls Srl. Cernusco sul Naviglio (Mi) / Test al calcestruzzo per arginare la crisi

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30 dicembre 2009

Per la Controls Srl la penisola italiana è troppo stretta: il mercato domestico è l'Europa, mentre l'"estero" è rappresentato da Cina, Indonesia, India. Paesi dove, a differenza della vecchia Europa (Spagna e Italia in testa) il boom edilizio non si è ancora interrotto, ma dove la competizione è esasperata. L'azienda di Cernusco sul Naviglio produce e vende in tutto il mondo "testing equipment" per l'industria delle costruzioni: strumentazione di misura per calcestruzzo, asfalti ed altro. Una nicchia abilmente presidiata, dove l'enfasi sull'aggiornamento tecnologico e sulla ricerca è fondamentale.

«È stato il fattore che ci ha permesso di realizzare, negli ultimi anni, una crescita a due cifre – spiega l'amministratore delegato, Pasquale Di Iorio –. Vivere nel mercato domestico è limitante e riduttivo: il percorso che abbiamo sviluppato in dieci anni ci ha protetto, ci ha permesso di diversificare il rischio. Ora, però, anche noi aspettiamo di capire cosa succederà: i segnali dal mondo arabo, per esempio, non sono incoraggianti». La Controls impiega 100 addetti, e fattura 33 milioni di euro, di cui il 70 per cento all'estero. «Consideriamo l'Europa un home market – spiega Di Iorio –.

L'estero è trainante, abbiamo acquisito mercati ed esperienze in Polonia e Inghilterra, e ora guardiamo ai mercati più qualificati e ricchi, quelli del Far East. Puntiamo sull'aggiornamento tecnologico ma anche sulla presenza capillare, e sui servizi locali post e pre vendita: i prodotti che hanno basi tecnologiche significative richiedono un servizio qualificato». Uno sforzo per presidiare i mercati esteri che, secondo Luca Turri, presidente di Controls e di Ucomesa (l'associazione che nell'ambito di Anima raggruppa le aziende italiane produttrici di impianti e di macchine da cantiere) deve ora essere sistemico, comune a tutte le aziende del settore. «Il mercato italiano – spiega – non è sufficiente, ed è impensabile esportare a macchia di leopardo. Serve un indirizzo.

L'associazione che presiedo sta puntando, in particolare, su Russia e Brasile, stabilendo relazioni, cercando accordi con i costruttori e con le associazioni di importatori di macchinari. Una fitta rete di relazioni permette anche una maggiore crescita tecnologica, grazie alla possibilità di accedere ai portafogli ricerca, in particolare sulla metallurgia e sulle nanotecnologie. Non dimentichiamo che la maggior parte dei prodotti che realizziamo non sono semplici macchinari, ma veri e propri sistemi di produzione».
(M. Me.)

30 dicembre 2009
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