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2010, un anno per ricominciare

 
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Giacomo Cimberio Spa. San Maurizio d'Opaglio (No) / Dal Lago d'Orta le valvole globali

di Carloandrea Finotto

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30 dicembre 2009

Il 2010 sarà l'anno della Cina. Non è una profezia, ma la strategia d'espansione della Giacomo Cimberio Spa di San Maurizio d'Opaglio (Novara): 50 milioni di fatturato alla fine dell'esercizio 2009 (-2% sul 2008), 10 milioni di utile, 180 dipendenti. Le valvole industriali hanno retto l'urto della crisi globale degli ultimi dodici mesi: «Le esportazioni si sono mantenute intorno al 90% della produzione – conferma il presidente Renzo Cimberio –, dirette soprattutto verso Europa, Stati Uniti, Medio Oriente, Russia e Australia». Per restare competitiva l'azienda ha messo in campo innovazione e investimenti: «Solo nell'ultimo anno abbiamo registrato dieci brevetti – spiega Roberto Cimberio, figlio del presidente e direttore generale – e da alcuni anni stiamo affiancando alle valvole tradizionali un numero sempre maggiore di prodotti sofisticati a elevato contenuto tecnologico».

È con queste apparecchiature destinate al bilanciamento automatico e manuale degli impianti di condizionamento e riscaldamento che l'azienda novarese si appresta ad affrontare i cinesi sul loro terreno. Gli stessi cinesi da anni invadono il settore nella fascia bassa di prodotti. Non sempre in maniera leale: «Dieci giorni fa – ricorda Roberto Cimberio – in Perù abbiamo bloccato due container di merce contraffatta con il nostro nome». Lo sbarco sul mercato cinese prenderà il via a gennaio. Alla struttura commerciale verranno affiancati tecnici locali: «Il comparto delle costruzioni – conferma il presidente Renzo Cimberio – si mantiene su livelli di crescita elevati e ci sono ampi margini di sviluppo entrando con una produzione di fascia alta.

Dopo la Cina punteremo su India e Russia». Se oggi per Cimberio l'Europa rappresenta il 50% dell'export e gli Usa il 7% circa, la Cina è ancora una fetta infinitesima della torta. «Il progetto – chiarisce Roberto Cimberio – è di medio periodo. I tempi di penetrazione non sono rapidissimi, ma in prospettiva la quota del mercato cinese è destinata a superare quella degli Stati Uniti».

A San Maurizio d'Opaglio la ripresa se la vanno a cercare in giro per il mondo, creandone le premesse in casa: a giugno 2009 è stato avviato un piano di investimenti da cinque milioni che si concluderà a metà 2010: «Ci consentirà – afferma il presidente dell'azienda – di lavorare nuovi materiali, di ottenere certificazioni e di puntare sul risparmio energetico: abbiamo appena ultimato un impianto fotovoltaico da 5mila mq che coprirà il 20% del nostro fabbisogno energetico. Tasselli importanti in vista della seconda metà del prossimo anno e del 2011, quando la ripresa dovrebbe consolidarsi».

30 dicembre 2009
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