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System. Fiorano Modenese (Mo) / Decori in ceramica, boom oltreconfine

di Matteo Prioschi

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30 dicembre 2009

«Produciamo impianti e beni quasi sempre brevettati, diamo al cliente un valore aggiunto e un vantaggio competitivo». Nelle parole del presidente e fondatore di System, Franco Stefani, si riassume una formula vincente che sembra semplice ma è il risultato di una forte attività di ricerca e di adeguate strategie di mercato.
L'azienda, nata nel 1970, oggi ha una quota dell'85% nel mercato mondiale delle macchine per la decorazione della ceramica, con 15mila impianti installati in oltre 85 paesi.

Ma è anche una realtà in crescita nel settore della logistica, perché dagli anni 90 ha diversificato la sua attività e oggi, per dirla con le parole del suo fondatore, «produce impianti, attrezzature e beni strumentali per l'industria ceramica e la logistica». Quest'ultimo campo, sviluppato quale naturale completamento al settore della ceramica, oggi rappresenta circa un terzo del fatturato totale e ha consentito di limitare gli effetti della difficile congiuntura del 2009. «Nella logistica – afferma Stefani – la riduzione rispetto al 2008 è stata del 3% e guardiamo con interesse a mercati quali Messico, Usa, Nord Europa e Russia».

Partita con pochi addetti, System oggi conta 1.250 dipendenti nel mondo, di cui 750 a Fiorano Modenese e un fatturato 2009 a quota 260 milioni di euro, in discesa rispetto ai 290 dell'anno precedente. Da sempre l'azienda ha guardato ai mercati esteri, dove sviluppa più del 50% del suo fatturato. Una leadership ottenuta principalmente grazie a due ingredienti: la ricerca, a cui sono destinati il 5% del fatturato e quaranta addetti e il presidio dei settori di nicchia. «Non lavoriamo su grandi mercati – prosegue il presidente – e per questo motivo subiamo meno la concorrenza degli asiatici, per esempio, che puntano ai grandi volumi. La nostra strategia è frutto di scelte precise».

Attualmente il mercato della decorazione della ceramica è in difficoltà (-40% quest'anno) e si prevede difficile anche nel 2010. «Ci sono buone opportunità in Iran (dove è stata ottenuta di recente una commessa per un nuovo impianto), ma la situazione politico-sociale attuale desta qualche preoccupazione. Quanto all'Asia, non mancano mercati interessanti in cui siamo già presenti ma che, dal nostro punto di vista, devono ancora maturare perché oggi richiedono impianti di primo livello mentre noi operiamo con alta tecnologia e automazione che verranno richiesti tra qualche anno».

30 dicembre 2009
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