Siamo al primo posto in Europa per il costo dell'energia: ci supera solo l'Irlanda. E il peso della bolletta sugli acquisti totali di beni e servizi delle imprese è quasi il doppio della Francia, nettamente superiore alla Germania. Una zavorra in più per le piccole imprese, una delle tante, che frena il volo della mongolfiera, simbolo dell'11° Forum della piccola industria, che si svolgerà a Mantova domani e sabato. Con uno slogan significativo: «Giù i costi». Giù i costi del fisco, della burocrazia e, appunto, dell'energia. Non è un caso che l'associazione presieduta da Giuseppe Morandini abbia posto l'accento sulla bolletta energetica, un peso che falsa la competizione con le imprese tedesche o francesi. È vero, ci sono ritardi per centrali e reti di trasmissioni, dipendiamo da gas e petrolio, siamo assenti dal nucleare. Però a volte riusciamo a farci male da soli. Un esempio? La cogenerazione. La frontiera tecnologica si sposta sempre più sui microsistemi, adeguati per le piccole imprese, il settore del terziario, gli esercizi commerciali. I produttori italiani hanno tecnologie e capacità d'adattamento. Un mercato con grandi potenzialità, perché la cogenerazione permette concreti risparmi energetici. Ma, anche in questo caso, è arrivata la zavorra a frenare la mongolfiera. Nella manovra estiva è stata inserita una norma di poche righe che rischia d'ammazzare un promettente mercato: chi s'installa in azienda, in ufficio o nel negozio un sistema di cogenerazione deve pagare l'imposta sul metano (e fin qui è tutto normale) e poi deve pagare anche gli oneri di sistema (una tassa chiamata in altro modo) sull'elettricità destinata all'autoconsumo. Una genialata. È come far pagare l'imposta sui pelati e l'imposta sul sugo che si mette sugli spaghetti. Da mesi i produttori del settore cercano di convincere qualcuno del ministero dello Sviluppo economico a togliere quelle due righette dalla legge, finora senza risultati. E così i produttori italiani sono costretti a esportare tecnologie per la microcogenerazione, mentre le piccole imprese continuano a volare zavorrate.