Edizione numero quattro per il Festival dell'Economia di Trento. Dal 29 maggio al 1° giugno sul tema «Identità e crisi globale» si confronteranno economisti italiani ed esteri, insieme con storici e filosofi, sociologi ed esperti della comunicazione, esponenti politici e imprenditori. Più di 70 gli eventi, con la presenza di tre premi Nobel George Akerlov, James Heckman e Michael Spence.
Il Festival è promosso dalla Provincia autonoma, dal Comune e dall'Università del capoluogo trentino e organizzato dal gruppo 24 Ore e dall'editore Laterza, avendo Intesa Sanpaolo come partner e Fiat Group, Gioco del Lotto e Vodafone quali main sponsor. Presentando l'iniziativa alla stampa il presidente della Provincia Lorenzo Dellai ha spiegato che l'edizione di quest'anno «vuole fornire una chiave di lettura per la crisi globale, che richiede risposte locali». Nella storia economica degli ultimi decenni, si intersecano «globalizzazione e localismo, crescita e crisi, identità specifiche e multiculturali» e a Trento - ha aggiunto Dellai - studiosi ed esperti di fama internazionale cercheranno di «aiutare il popolo dello scoiattolo (il simpatico logo del Festival, ndr) a guardare alla crisi non con gli occhi della paura, ma con quelli della fiducia, almeno in prospettiva».
«Un contributo del Festival di quest'anno - anticipa Tito Boeri, docente all'università Bocconi e responsabile scientifico della manifestazione - sarà anche quello di riflettere sulle cause scatenanti la crisi. Capire perché gli economisti non l'avevano, con rare eccezioni, prevista, perché molti banchieri hanno potuto fare il bello e il brutto tempo, perché i politici hanno reagito con tanto ritardo al deteriorarsi delle condizioni macroeconomiche». Insomma a Trento ci chiederemo se le diverse identità locali possano conciliarsi con una identità globale che sostenga la delega di poteri a organismi sovranazionali, di coordinamento fra Paesi, tipo il G-20, nella gestione della crisi.
Come la natura umana può salvare l'economia
Il premio Nobel per l'Economia George Akerlof spiegherà quanto spesso decisioni importanti siano ispirate da quegli elementi extraeconomici che Keynes aveva definito «animal spirits» e come uno di questi istinti, un improvviso crollo della fiducia, rappresenti uno dei fattori scatenanti dell'attuale recessione, un fattore con cui i governi senza dubbio devono fare i conti. Di Akerlof arriva in questi giorni il libreria l'edizione italiana (pubblicata da Rizzoli) il volume "Spriti animali-Come la natura umana può salvare l'economia", scritto insieme con Robert Shiller. Un altro Nobel, James Heckman, aiuterà a capire come economia e psicologia siano le chiavi per comprendere la nostra identità e personalità. A un terzo Nobel dell'Economia, Michael Spence (premiato appunto nel 2001 con Akerlof e Stiglitz), toccherà la relazione di chiusura dal significativo titolo: "Il mondo dopo la crisi".
Fra gli altri interventi - ne citiamo solo alcuni, rimandando al programma allegato - Tyler Cowen, docente di Economia alla George Mason University, editorialista economico per il "New York Times" e responsabile di un blog molto visitato, farà il ritratto di chi è il nuovo Roosevelt, illustrandoci in che cosa consistono i diversi pacchetti fiscali elaborati dai governi del G-20; Roland Benabou, docente di Economia e affari pubblici alla Princeton University si addentrerà nei meccanismi di scelta collettivi che possono spiegare le bolle speculative e il crollo dei mercati borsistici; Anne Krueger, docente di Economia internazionale alla Johns Hopkins School of Advanced International Studies a Washington, forte delle sue esperienze ai vertici del Fmi, spiegherà come si potrà rafforzare il sistema monetario internazionale. Altri protagonisti dell'edizione 2009 del Festival li elenchiamo qui in semplice ordine alfabetico: Alberto Alesina, Giuliano Amato, Alessandro Barbero, Lucio Caracciolo, Alessandra Casella, Innocenzo Cipolletta, Luca Cordero di Montezemolo, Diego Della Valle, Giuseppe De Rita, Giampaolo Fabris, Gian Arturo Ferrari, Fabrizio Galimberti, Francesco Giavazzi, Enrico Letta. Tommaso Padoa-Schioppa, Carlo Petrini, Federico Rampini, Luigi Zingales.
Il «Tribunale della crisi»
Sono confermati i tradizionali format delle precedenti edizioni del Festival: Parole chiave, Alla frontiera, Visioni, Focus, Dialoghi, Intersezioni, Testimoni del Tempo, ma con l'aggiunta di un nuovo appuntamento, il «Tribunale della crisi», dove ogni giorno alle 12 sarà celebrato un processo - non tanto in termini di persone, ma di istituzioni e regole - alla finanza, all'economia e alla politica. Qui dal dibattito con i giornalisti è venuta qualche "puntura di spillo", a proposito del titolo dell'edizione di quest'anno cambiato in corso d'opera da "Identità e competizione globale" in "Identità e crisi globale" e sull'assenza di ministri a Trento: «Era stato invitato Giulio Tremomti - ha spiegato l'editore Giuseppe Laterza - ma non ha potuto impegnarsi a garantire la presenza con troppo anticipo; il programma dei lavori può comunque essere ancora aggiornato se avremo nuove adesioni di esponenti del Governo».
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