Mirco Cainelli
Fondatore a Trento di Capi group che aggrega sei imprese
Sei aziende ad alta specializzazione, quasi un micro-distretto industriale, integrate con scambi azionari: la Capi group di Calliano (Trento) è stata fondata nel 2005 da due famiglie di imprenditori di seconda generazione, i fratelli Cainelli (Mirco e Claudio) e Piccinelli (Dario e Mario) e in questi anni ha allargato la compagine azionaria e produttiva. Ora le aziende aggregate sono sei: Capi, specializzata nella produzione di corone dentate, con 45 addetti e un fatturato 2008 di 21 milioni; Colmegna Nord, del gruppo Colmegna di Siziano (Pavia), tra i leader europei nei trattamenti termici dei metalli, che ha aperto uno stabilimento nel Trentino per essere più vicina alle esigenze del microdistretto, una decina di addetti e 14 milioni di fatturato l'anno scorso; Meccanica Cainelli, fornitura di componenti meccanici lavorati con impianti hi-tech e gruppi meccanici preassemblati, 60 addetti con 32 milioni nel 2008; Omp Piccinelli, perni di acciaio e tiranti per gli impianti di risalita, 40 dipendenti, 14 milioni l'anno scorso; Rivestcor, trattamenti anticorrosione degli impianti di risalita o nel settore edile, ultima nata del gruppo, 600mila euro di fatturato, una decina di addetti; Cps, azienda in Slovacchia, 25 dipendenti che seguono i clienti delle aziende alleate nei mercati dell'Est, 1,4 milioni realizzati nel 2008.
Questa, in sintesi, la carta di identità della Capi group, in grado di fornire corone dentate per le trasmissioni di macchine movimento terra e agricole, riduttori di generatori eolici e agli impianti di montagna, con clienti che vanno da Bosch alla Carraro e alla Volvo. Un milione e mezzo di corone, ingranaggi speciali in grado di trasmettere l'energia di potenti motori in condizioni estreme. Cainelli, uomo di montagna, non riesce a nascondere l'entusiasmo di quando parla delle corone epicicloidali e, anche, della sua idea di aggregazione. Spiega: «Ho avuto la fortuna di girare a lungo in Emilia, terra di grande meccanica e distretti ad alta specializzazione. Ma ho intuito che bisognava superare la logica della concorrenza sul vicino di casa. Bisogna puntare all'integrazione stretta tra aziende, un gioco di squadra vero».
Nel giro di Capi group sta per debuttare una nuova azienda, «uno spin off - spiega Cainelli - di un'iniziativa avviata con l'università di Trento: un centro in grado di monitorare quella che si definisce la tribologia dei metalli. Servirà per controllare lo stato di salute dei metalli individuandone i rischi di usura o di rottura. Solo unendo le forze è possibile fare qualcosa di significativo nella ricerca».
Innovazione spinta, dunque. Un altro esempio? «Con la tedesca Klink stiamo costruendo una enorme pressa, unica in Europa, da 200 tonnellate in grado di produrre corone dentate fino a 600 millimetri con un processo più veloce ed economico rispetto ai classici sistemi».
L'integrazione tra aziende ha permesso - continua Cainelli - di ridurre l'impatto della grande crisi, anche se nel secondo trimestre 2009 gli ordini sono crollati del 50%. Capi group, che ha l'amministratore delegato scelto a rotazione tra i soci, ha permesso anche di abbattere i costi: «Uniti siamo più competitivi. Per esempio - continua Cainelli - prima le singole aziende ricorrevano a cinque studi esterni per la gestione dei dati e della contabilità, ora ne abbiamo una sola. Anche con le banche è diverso: un conto è pietire un prestito da soli, un altro è presentarsi con la forza di sei aziende». Il prossimo passo? «Arrivare a creare una holding vera e propria, anche se le singole aziende dovranno continuare a essere operative autonomamente».