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4 ottobre 2009

Qual è stata la prima volta degli incentivi per la rottamazione?
Risale al 1996, quando il governo guidato da Romano Prodi (Pierluigi Bersani all'Industria e Vincenzo Visco alle Finanze) varò un pacchetto di aiuti per le imprese da 2mila miliardi di vecchie lire che conteneva incentivi a tutto campo: dall'edilizia agli autotrasporti, dalle produzioni di alimentari alla decontribuzione del salario aziendale. Piatto forte il contributo per l'acquisto di un'auto nuova e la rottamazione delle auto con più di 10 anni di vita. Durerà nove mesi: fino a due milioni il contributo pubblico cui si doveva sommare uno sconto analogo delle case produttrici. I costruttori non si lasciarono sfuggire l'occasione e in certi casi arrivarono fino al raddoppio del loro sconto.

Quando si comincia a parlare di incentivi ecologici?
Nel 2006, con il varo della Finanziaria per l'anno successivo. A palazzo Chigi c'è ancora il Professore. Per il triennio 2007-2009 il governo stanzia 150 milioni di euro per l'acquisto di auto a bassa emissione di Co2 o la trasformazione di auto a benzina in gpl e metano. Il governo fissa in 1500 euro il bonus per l'acquisto di autoveicoli euro 4 o euro 5 senza rottamazione di quella vecchia, mentre per chi rottama la vecchia auto senza acquistarne una nuova il bonus è di 80 euro e copre i costi di rottamazione e l'abbonamento ai mezzi pubblici. Le misure verranno in parte rinnovate e modificate con un allargamento della platea dei beneficiari dal ministro Claudio Scajola nel 2008

E gli incentivi varati dal governo Berlusconi ?
Sono stati varati con il decreto legge dell'11 febbraio (poi convertito) e valgono nel loro insieme 2 miliardi di euro. Le misure spaziano dall'automotive ai motocicli, ma arrivano anche all'arredamento, l'acquisto di elettrodomestici, computer e tv. Il bonus auto vale fino alla fine dell'anno (anche se si potrà immatricolare l'auto nuova fino alla fine del marzo 2010) ed è di 1.500 euro per chi compra un'auto euro4 o euro 5 rottamando il veicolo vecchio. Ma sono stati rifinanziati anche gli incentivi per la conversione delle auto al Gpl-metano, l'acquisto di motocilci e gli incentivi per i mezzi commerciali

Ma che differenza c'è tra quest'ultimo provvedimento e i precedenti?
La differenza maggiore sta nel fatto che i nuovi sussidi pubblici sono stati varati all'interno di una strategia europea concordata nel pieno della crisi economica. La Commissione Ue, dopo il vertice informale dei ministri per lo Sviluppo di fine gennaio, aveva raccomandato l'attivazione a livello nazionale di misure per il rinnovo del parco auto, la riqualificazione della manodopera e il finanziamento dei processi di ristrutturazione dell'indotto. A livello Ue era stata invece indicata la necessità di allargare le linee di finanziamenti agevolati della Bei

Gli altri paesi che misure hanno adottato?
Gli interventi sono diversi e in alcuni casi, come quello francese, partono da una rinnovo del sistema di bonus alla rottamazione già in vigore. In Francia chi rottama una vettura con più di 10 anni può beneficiare di un incentivo compreso tra i mille e i duemila euro (se la nuova vettura è a bassa emissione di Co2). In Germania il premio arriva fino a 2.500 euro per la rottamazione di veicoli con oltre 9 anni e l'acquisto di un'auto euro 4 o euro 5, ma in questo paese era già sospeso la tassa annuale per le auto nuove vendute prima del 30 giugno. Bonus anche in Spagna per veicoli con oltre 10 anni o più di 250mila chilometri.

L'industria dell'auto europea come ha reagito agli incentivi?
Ogni produttore con strategie commerciali diverse, dopo gli incentivi pubblici ha sempre sostenuto le vendite con politiche di sconti molto forti. Dal 1997 in Italia, in particolare, le vendite di automobili nuove si sono stabilizzate attorno alla media di 2,4 milioni annui. Gli sconti sui prezzi di listino sono diventati la risposta standard a una domanda che aveva fatto l'abitudine all'idea di un incentivo

4 ottobre 2009
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