«Più servizi in tempi rapidi». Non ha dubbi Francesco Verbaro, segretario generale del ministero del Lavoro, in merito alla strada da percorrere per i centri per l'impiego. «La ricollocazione del personale, l'orientamento rispetto a un mercato del lavoro in continua evoluzione, l'offerta di percorsi formativi adeguati richiedono da tempo un diverso modo di fare amministrazione, che non si limita a verificare lo status ma prende in carico la persona». Dall'ultimo monitoraggio dell'Isfol risulta che se quasi tutti i centri per l'impiego mettono a disposizione materiale informativo per l'autoconsultazione (il 95%), per quanto riguarda i servizi più complessi, come la possibilità per gli utenti di accedere ai colloqui su appuntamento, si registra una spaccatura tra il nord e il sud del paese. Nelle regioni del nord-ovest il 91,9% dei centri per l'impiego prenota servizi su appuntamento, contro il 63% delle isole e il 69% delle altre regioni del sud. La messa a punto di progetti formativi è diffusa nelle aree centro settentrionali (fino all'80%), mentre nel sud e nelle isole i valori molto inferiori (circa il 50%) rappresentano l'ennesima conferma dell'esistenza di una frattura territoriale.
Per ridurre il gap il ministero del Lavoro «sta predisponendo - sottolinea Verbaro - alcune linee-guida per individuare le prestazioni che dovranno essere assicurate dai servizi per l'impiego». È in partenza anche una fase sperimentale in un campione di centri per l'impiego che saranno chiamati a sottoscrivere patti con il ministero del Lavoro e con le agenzie tecniche, con cui si impegnano ad adottare o aggiornare gli atti di organizzazione interna volti a rafforzare le strutture e le aree dedicate ai servizi per il lavoro, nonché a rendere trasparente l'utilizzo delle risorse umane e finanziarie riferite ai servizi per il lavoro.
«La particolare fase di crisi - ribadisce Verbaro - richiede la mobilitazione di tutti i soggetti competenti in materia di mercato del lavoro. Se con le ultime disposizioni sono stati ampliati i soggetti dell'intermediazione (associazioni datoriali, enti bilaterali, gestori di siti internet, ndr) non si può dimenticare il ruolo che sono chiamati a svolgere i centri per l'impiego». L'intento è quello di "movimentare" tutti gli operatori e responsabilizzarli, portandoli ad agire al meglio sul lato della domanda (conoscenza delle esigenze delle imprese e consulenza) e dell'offerta (conoscenza e orientamento del capitale umano) e aumentando servizi come Eures, l'erogazione dei voucher per il lavoro accessorio, la consulenza alle imprese, l'assistenza per la microimprenditorialità e l'autoimpiego.
Per migliorare l'efficienza dei centri per l'impiego sono state attinte risorse sia dal Fondo per l'occupazione sia dai Pon del Fondo sociale europeo. Fino al 2008 il Fondo per l'occupazione ha erogato oltre 280 milioni di euro per lo sviluppo dei centri per l'impiego, mentre i Pon nel corso della programmazione 2000-2006 hanno finanziato interventi per oltre 95 milioni. Ulteriori risorse sono previste nell'attuale programmazione del Fondo sociale sia dal ministero del Lavoro (87 milioni di euro fino al 2013) sia dalle Regioni attraverso i Programmi operativi regionali. Fr.Ba.