ECONOMIA &LAVORO

 
 
 
Lezioni per il futuro
 
HOME DEL DOSSIER
21 Giugno
20 Giugno
19 Giugno
18 Giugno
17 Giugno
16 Giugno
14 Giugno
TUTTI GLI INTERVENTI

Europa sei un osservato speciale

di Alessandro Merli

Pagina: 1 2 di 2 pagina successiva
commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci
18 giugno 2009

Francesco Giavazzi non ci sta. No al de profundis dell'economia di mercato, recitato da chi negli anni 90 ha dovuto inghiottire il mercato «come fosse olio di ricino e ora approfitta della crisi per dire che il mercato fa schifo»; no al rinvio delle riforme con l'alibi della crisi perché «altrimenti si rischia di uscirne come ci siamo entrati, cioè a crescita zero»; sì a nuove regole per la finanza a patto che si facciano presto prima che la ripresa dei mercati rafforzi la lobby contraria; no all'ossessione della strategia d'uscita dal debito quando il problema più grave potrebbe essere invece quello di salvaguardare, a crisi finita, l'indipendenza delle banche centrali, a partire dalla Federal Reserve.

Giavazzi – che ormai passa metà dell'anno accademico a insegnare a Cambridge, al Massachusetts Institute of Technology, il corso che fu del suo maestro e amico Rudi Dornbusch, e metà alla Bocconi – ha il vantaggio di una doppia prospettiva, di guardare la crisi globale da entrambe le sponde dell'Atlantico. E quel che vede forse non lo sorprende più, ma lo induce a una riflessione.
«La differenza d'approccio nel dibattito sulla crisi - dice l'economista - è enorme. Basta leggere due riviste come Business Week e l'Economist. Sulla prima, si legge della grande occasione offerta dalla crisi alle imprese e ai settori che sapranno ristrutturarsi, del ritorno di fusioni e acquisizioni. In genere, negli Stati Uniti, più pragmatici, non ci sono discussioni filosofiche sul futuro del capitalismo. In Europa, persino l'Economist, che non è certo Liberazione, riesuma il modello francese come esempio da imitare. Ma forse l'Europa, essendo una regione che già prima della crisi cresceva poco, non ha l'ansia di tornare a una crescita del 3% come gli Usa, e inoltre ci sono paesi e classi dirigenti che non hanno mai accettato il mercato. Negli anni 90 lo hanno inghiottito come se fosse olio di ricino e ora approfittano della crisi per dire che il mercato fa schifo».
Che cosa intende per la crisi come grande occasione?

Prendiamo l'Italia. Se non si farà nulla, con la crisi avremo preso una botta dalla quale sarà difficile riprendersi. Alla meglio, ne usciremo deboli come ci siamo entrati. Non dimentichiamoci che già prima lamentavamo crescita spesso vicina allo zero, salari bassi, crescita della produttività insufficiente. Se invece sfrutteremo la crisi per alcune riforme strutturali, possiamo uscirne più forti di prima.

Ma persino il suo collega del Mit, Olivier Blanchard, oggi capo economista del Fondo monetario, in un'intervista al Sole 24 Ore del 26 aprile ha sostenuto che bisogna prestare attenzione alla fattibilità politica delle riforme in tempo di crisi, per non spaventare i consumatori e indurli a risparmiare ancora di più e frenare la ripresa. Ha parlato però di necessità della riforma delle pensioni, decisiva per migliorare i conti pubblici.

Io credo che sia proprio adesso che le riforme sono fattibili. Per esempio l'allugamento dell'età pensionabile è popolare nel momento in cui la gente è preoccupata per il futuro e ha paura di restare senza lavoro. Mantenere il posto per qualche anno in più può rassicurarla. Il mercato del lavoro: in tempi normali non si riesce a cambiarlo per l'opposizione dei sindacati. Adesso si potrebbe invece fare un grande sforzo per creare un sistema vero di ammortizzatori sociali in cambio di una riscrittura dello Statuto dei lavoratori, che ormai ha quarant'anni ed è obsoleto. Tanto più che il costo degli ammortizzatori si paga lo stesso, con un sistema come la cassa integrazione che è un'illusione. Illude i lavoratori che dopo la crisi i loro posti di lavoro ci saranno ancora e li disincentiva dal cercare nuove opportunità.
È in corso uno sforzo a più livelli, anche in campo internazionale, per dare nuove regole alla finanza, dopo le lacune che sono emerse con la crisi.

A livello internazionale il Financial Stability Board, guidato dal governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, sta realizzando un lavoro molto serio e che va nella giusta direzione. Mi preoccupa piuttosto che, se questo non verrà messo in pratica rapidamente, possa essere bloccato. La ripresa dei mercati finanziari è un fatto auspicabile, ma se le banche, che sono una lobby molto potente, cominciano, come stanno facendo già ora, a restituire gli aiuti pubblici, si opporranno e non si farà più niente. Faccio l'esempio di un tema cruciale: la proposta di portare su mercati regolamentati i derivati, limitando le operazioni over-the-counter. Queste però sono più lucrative per le banche e se la riforma non viene fatta in tempi brevi, poi le cose si complicheranno.
Le banche sono accusate, un po' ovunque e anche in Italia, di aver utilizzato gli aiuti pubblici per ridurre il leverage e di non far credito all'economia reale.

Credo che le banche abbiano un problema, più che di capitale, di raccolta. Se prima si finanziavano per i due terzi con i depositi e un terzo con le cartolarizzazioni, oggi quest'ultimo canale è scomparso. E così fanno meno prestiti. Chi pensa che si debba tornare al mondo antico dei soli depositi, fa il tifo per il credit crunch. Bisogna invece rivitalizzare le securitizations e, come ha detto il governatore Draghi, utilizzare garanzie pubbliche per far ripartire questo mercato.
  CONTINUA ...»

18 giugno 2009
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Pagina: 1 2 di 2 pagina successiva
RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio

L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER
Effettua il login o avvia la registrazione.
 
 
 
 
 
 
Cerca quotazione - Tempo Reale  
- Listino personale
- Portfolio
- Euribor
 
 
 
Oggi + Inviati + Visti + Votati
 

-Annunci-