La storia è recente ma le radici sono antiche. La scarpa alla moda erede delle calzature tipiche dei fattori di Maiorca è nata nel 1975, quando Lorenzo Fluxà ideò i suoi primi modelli sull'esempio delle espadrillas iberiche. Un secolo prima suo nonno Antonio, calzolaio esperto, era tornato sull'isola da un viaggio in Inghilterra importando nuovi metodi di fabbricazione industriale: aveva radunato i migliori artigiani del cuoio della città di Inca e insegnato loro come usare le prime macchine per la produzione di scarpe. Da allora la famiglia Fluxà non ha smesso di inventare nuove calzature, sempre con un occhio alla tradizione. Da lì derivò anche il nome del marchio: "Camper", che in catalano significa "contadino". Il "Camaleòn", primo modello ideato da Lorenzo, pur con il suo carico di filosofia casual, si ispirava alle scarpe che gli artigiani di Maiorca cucivano a mano con filo di canapa tagliato su misura. "Camper" conservava l'idea di una scarpa ecologica, una politica che nel 2000 le valse – prima azienda calzaturiera a ottenerlo - il riconoscimento dell'Unione europea, l'Ecoetichetta. Il logo originale della società era una scritta a caratteri neri, rivisitata nel 1981, quando si inaugurò il primo punto vendita a Barcellona: l'aggiunta del colore rosso aprì le porte della celebrità. Era anche l'inizio della storia grafica del marchio, che cominciò a riservare grande attenzione all'immagine. Comodità, tecnologia, tradizione e funzionalità hanno sempre accompagnato i prodotti Camper, insieme alla caratteristica suola in gomma che segna lo stile del marchio. Il successo tra i giovani ha permesso nel tempo di aprire negozi nelle principali capitali mondiali. Senza estirpare mai le radici artigiane.