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Catricalà: spingere le liberalizzazioni

dal nostro inviato Emilio Bonicelli

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10 aprile 2010
Catricalà: spingere le liberalizzazioni

Da due anni il cammino verso le liberalizzazioni «si è rallentato». È indispensabile «rimettere benzina nel motore» e muoversi in modo deciso in settori come i trasporti, in particolare il trasporto ferroviario, le poste, l'energia, la governance bancaria e delle assicurazioni. C'è anche da lottare sul fronte delle tariffe e delle libere professioni.
È Antonio Catricalà, presidente dell'Autorità garante della concorrenza, a chiedere al Paese una scossa sul fronte delle liberalizzazioni, convinto che quando ci si è mossi in modo deciso con questo obiettivo, come nella telefonia e nei farmaci da banco, si sono ottenute riduzioni dei prezzi anche del 20/30 per cento. «Se ci fosse maggiore concorrenza nei servizi bancari, assicurativi, dei trasporti, dell'energia e professionali avremmo costi minori per le imprese e le nostre aziende si troverebbero finalmente nella possibilità di competere ad armi pari con i competitori dei Paesi vicini. Ora invece le imprese sono penalizzate da zavorre che legano la capacità economica».

Sul fronte del caro benzina, che ha creato recente allarme tra i consumatori, Catricalà formula quattro proposte concrete: consentire ai gestori la vendita di prodotti "non oil" per realizzare economie di scala; moltiplicare le cosiddette pompe bianche, cioè quelle che non fanno riferimento a una sola compagnia petrolifera; incrementare la possibilità per i supermercati di vendere benzina; aumentare i distributori self service e gli iper self.

Duro invece l'attacco di Catricalà contro le tariffe minime inderogabili fissate dagli ordini professionali (si veda anche l'inchiesta a pagina 27). È una scelta «sbagliata due volte». Primo perché sono decise in modo unilaterale, non concordate con le controparti; secondo perché oscure in quanto manca la trasparenza di risultato.

Il presidente dell'Autorità garante della concorrenza parla a Parma nell'ambito di una tavola rotonda al convegno di Confindustria "Libertà e benessere". Discutono con lui sul tema di come promuovere il mercato per favorire lo sviluppo, Marco Tronchetti Provera, presidente della Pirelli e Sergio Chiamparino, presidente Anci e sindaco di Torino. Tronchetti Provera chiede libertà nella concorrenza ma anche che venga assicurata sui mercati internazionali una «concorrenza corretta». Per questo c'è bisogno di una protezione della qualità, della sicurezza, delle norme sull'impatto ambientale. Serve un impegno forte a difesa delle aziende contro l'importazione di prodotti che, a basso costo, sono di bassa qualità e non garantiscono livelli di sicurezza adeguati. In caso contrario la sfida da parte dei Paesi ad alto costo del lavoro è persa.
C'è poi sul mondo una nuvola di liquidità finanziaria che si muove con intenti speculativi e che invece deve essere agevolata a dirigersi verso investimenti in reali attività produttive innovative.
Il presidente della Pirelli chiede poi alla politica italiana, che ha davanti tre anni senza elezioni, di «fare rapidamente» quelle riforme che possano permettere al Paese di essere più efficiente. «Tra le forze politiche si devono trovare più i motivi di incontro e di confronto che quelli di scontro. Abbiamo bisogno di tre anni di costruzione, non di ostruzione», con l'obiettivo numero uno di creare occupazione. Tra le recenti liberalizzazioni quella del servizio idrico. In proposito Chiamparino chiede di rendere più esplicita la distinzione tra reti e gestioni, andando verso reti a maggioranza pubblica e gestione affidata a gara anche ad aziende private. Per il resto il sindaco di Torino da uomo di sinistra dice di non capire perché gli enti locali per controllare un'azienda debbano tenere immobilizzato anche il 60% del capitale, quando ci sono multinazionali che si controllano anche con meno del 30 per cento. Forse la ragione è solo quella di "tenere qualche poltrona in più".

Catricalà infine spera che proprio dal convegno in corso a Parma arrivi una spinta verso le liberalizzazioni. Ieri il presidente dell'Authority ha incassato l'ok alle sue proposte da parte del leader dell'opposizione, Pier Luigi Bersani. Oggi è attesa la replica del premier Silvio Berlusconi.

10 aprile 2010
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