ECONOMIA &LAVORO

 
 
 

 
HOME DEL DOSSIER

Approfondimenti

Germania divisa sulla Grecia

dal nostro corrispondente Beda Romano

commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci
20 marzo 2010

La crisi debitoria greca sta mettendo a dura prova la tenuta dell'Europa. Ieri il governo tedesco ha confermato che il cancelliere Angela Merkel «non esclude» l'intervento del Fondo monetario internazionale a sostegno della Grecia. Un'ipotesi che non piace né al suo ministro delle Finanze né alla Francia. Dal canto suo la Commissione ha insistito per una soluzione di prestiti bilaterali coordinati, senza però chiudere la porta a un contributo anche dell'Fmi.
«Continuiamo a pensare che gli sforzi di risanamento della Grecia avranno successo - ha detto il portavoce di Berlino Ulrich Wilhelm -. In questo momento, mentre nessuna decisione è stata presa e nessuna decisione è in procinto di essere presa, il governo non esclude l'aiuto dell'Fmi». La presa di posizione giunge dopo che negli ultimi giorni si sono moltiplicati in Germania i fautori di un intervento del Fondo.
A pochi giorni da un nuovo vertice europeo, l'ipotesi però non piace a tutti. Nello stesso governo federale ci sono voci contrarie. Sempre ieri Michael Offer, il portavoce del ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble, è stato chiaro, nonostante la precisazione della Cancelleria: «Il ministro ha sempre detto che vorrebbe vedere l'unione monetaria risolvere da sola i suoi problemi». E ha aggiunto: «Nel caso della Grecia esprime molte riserve all'idea di un aiuto dell'Fmi».
L'apertura del cancelliere all'ipotesi di un intervento del Fondo ha motivi politici e giuridici. Non solo molti tedeschi sono contrari a un aiuto diretto della Germania, ma il governo teme anche ricorsi alla Corte costituzionale per una decisione che sarebbe ritenuta da alcuni in violazione della regola del non-salvataggio prevista dai Trattati. Addirittura Thilo Sarrazin, un membro della Bundesbank, ha consigliato ieri alla Grecia di dichiarare il fallimento se non riuscisse più a rifinanziare il debito.
Da Bruxelles José Manuel Barroso ha invece esortato i paesi dell'Unione a trovare rapidamente un accordo. «Siamo pronti a proporre uno strumento che sarebbe costituito da prestiti bilaterali coordinati» da accordare ad Atene, ha detto il presidente della Commissione. Il meccanismo «sarebbe compatibile con la clausola del non-salvataggio e prevederebbe strette condizioni». Sull'ipotesi di un contributo del Fondo, Barroso ha detto di non volere «speculare».
L'Europa è divisa. C'è chi è convinto che l'aiuto dell'Fmi a una Grecia oberata dai debiti sia il male minore, un modo per sbloccare le trattative che vedono la Germania restia al salvataggio del paese. E c'è chi invece, come la Banca centrale europea o la Francia, crede che l'impatto per la credibilità dell'euro di un sostegno del Fondo sarebbe pessimo. Ieri parlando a Reuters una fonte governativa francese ha ribadito che parlare dell'ipotesi di un aiuto dell'Fmi è «prematuro».
In questa fase Parigi e Berlino hanno posizioni curiosamente diverse in un'ottica di politica interna. Mentre il cancelliere Merkel vuole evitare con un aiuto tedesco alla Grecia di provocare nella sua opinione pubblica tensioni e rimostranze, il presidente Sarkozy spera che proprio un salvataggio europeo del governo greco, magari orchestrato dalla Francia, possa risollevare la sua immagine presso i francesi.
Il momento è delicatissimo. Da un lato, a metà aprile la Grecia dovrà rifinanziare titoli per nove miliardi di euro. Vuole evitare di dover pagare cedole assai più elevate di quelle medie europee. Dall'altro, il problema di come aiutare il paese sta spaccando l'Europa ormai da settimane. Ieri i mercati hanno penalizzato le obbligazioni greche. Il divario con i titoli tedeschi è salito di altri 10 punti a 325 punti base.
«In tutta onestà con il popolo greco - ha detto ad Atene il premier George Papandreou - siamo quasi vicini a uno scenario che non ci permetterà più di prendere soldi in prestito. Dobbiamo evitare di pagare tassi usurai per decenni che farebbero sprofondare il paese in una recessione più profonda». Al di là della gravità della situazione, il tono è volutamente drammatico, nel tentativo di strappare finalmente un compromesso nel vertice di giovedì.


Ultimatum di Atene alla Ue, altrimenti c'è l'Fmi (di Vittorio Da Rold)
Anche il calcio greco rischia il fallimento, sommerso da 222 milioni di debito (di V. Da Rold)
EDITORIALE / Alla Grecia non serve la camicia di Forza (di Roberto Perotti)

20 marzo 2010
© RIPRODUZIONE RISERVATA
RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio

L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER
Effettua il login o avvia la registrazione.
 
 
 
 
 
 
Cerca quotazione - Tempo Reale  
- Listino personale
- Portfolio
- Euribor
 
 
 
Oggi + Inviati + Visti + Votati
 

-Annunci-