BRUXELLES - La valigetta del pronto soccorso per la Grecia? Esiste: se la Grecia dovesse avere bisogno immediato di liquidità, l'Europa è in grado di intervenire rapidamente e collegialmente attraverso un meccanismo inedito di erogazione di fondi, messo a punto dai ministri dell'Economia e delle Finanze dei 16 paesi dell'eurozona riuniti ieri sotto il cappello dell'Eurogruppo. La Grecia ha bisogno di questa valigetta? No.
Sono questi in estrema sintesi i due messaggi inviati da Bruxelles ai mercati finanziari che da diverse settimane attendono il grande annuncio, il piano di "salvataggio" per la Grecia.
L'obiettivo primario dell'Eurogruppo ieri e dell'Ecofin oggi è quello di rassicurare i mercati: gli strumenti tecnici di intervento ci sono, viene detto, ma non serviranno perchè il programma di austerity di Atene è coraggioso e realizzabile. Il Governo greco intende tagliare il deficit-Pil quest'anno del 4% dal 12,7% all'8,7% ma prevedendo un calo del Pil solo dello 0,8% contro i pronostici del mercato oscillano tra -3% e -4 per cento. La situazione è tutt'altro che rassicurante per la Grecia che tra rimborsi di titoli di stato in scadenza, interessi sul debito e deficit deve raccogliere circa 55 miliardi di euro pari al 20% del Pil.
Ma nulla è stato detto dall'Eurogruppo sugli attrezzi messi nella valigetta di pronto soccorso per la Grecia. Per ora si sa soltanto che non verranno attivati prestiti garantiti, smentiti direttamente dal presidente dell'Eurogruppo Juncker: anche sulla forma del prestito bilaterale nel senso stretto della parola qualche dubbio resta. Di certo non si sa l'importo degli aiuti nella valigetta (con attese del mercato tra un minimo di 20 e un massimo di 50 miliardi), non è stato riferito nulla sul tasso d'interesse imposto alla Grecia nel caso richiedesse questo tipo di liquidità immediata, nè la durata e le modalità di erogazione dei fondi. Quali e quanti paesi saranno chiamati a fare i versamenti a favore di Atene? Al momento la chiamata sembra essere estesa a tutti i 27 Stati membri della Ue: anche se non è escluso che questo pronto intervento, se attivato, potrebbe ridursi alla cerchia ristretta dei membri dell'Eurogruppo.
I mercati finora non hanno reagito negativamente a questo doppio annuncio, molto politico e poco tecnico. Stanno concedendo a Bruxelles il beneficio del dubbio, cioè che la valigetta non sia vuota ma piena e pronta per l'uso. E che per i contenuti, e i dettagli tecnici, si dovrà attendere il verdetto del Consiglio europeo.