«Mi piace il mio lavoro e ho un eccellente supervisor che ci tratta tutti nello stesso modo», dice Isabel Brunner, giovane ingegnere delle protezioni dalle radiazioni che lavora al Cern di Ginevra. «Comune - aggiunge - lavorare in un mondo di uomini non è sempre facile, e richiede molta autostima e forza». Forse è proprio perché sa di essere un "men's world" che il Cern ha deciso di partecipare alla Giornata Internazionale delle Donne in un modo più attivo degli altri anni, con iniziative che dimostrano come nel centro di Ginevra non solo la discriminazione sessuale non esiste, ma che l'eccellenza si raggiunge anche e soprattutto attraverso le donne.
Lunedì 8 marzo, infatti, nei laboratori «si celebrerà il ruolo delle donne nella fisica», come recita una nota del centro di Ginevra. «Al Cern il talento è l'unico criterio che conta», sottolinea il direttore generale Rolf Heuer, per il quale «genere, razza e religione non hanno nessun peso nella selezione delle persone per le varie posizioni di lavoro. La curiosità è il principale requisito per essere un ricercatore, ed è una caratteristica condivisa da tutta l'umanità», continua.
Ma il Cern vuole anche invitare le donne a interessarsi a scienza e ingegneria, e convincerle che sono campi di attviità adatti a loro, come dimostra il fatto che la metà degli ingegneri che controllano il Large Hadron Collider, il più potente accelleratore di particelle del mondo, sono proprio donne. E che in tutti i settori di sperimentazione e nel management, il numero delle donne è in continua crescita. Per questo lunedì 8 marzo saranno soprattutto le donne a lavorare nelle sale di controllo, nei laboratori, a guidare le visite ufficiali, mentre i ritratti delle donne del Cern con le loro storie saranno affissi in tutto il centro. Fra essi, quelli delle ricercatrici impegnate nel progetto Alice(che ha come fine la costruzione di un rivelatore di ioni pesanti che consenta di esaminare gli effetti delle interazioni fra nuclei pesanti alle energie ottenibili con il Large Hadron Collider), come la 25enne Nora Pitz, di Francoforte, che dopo una laurea in fisica delle particelle, ora sta conseguendo un PhD nella stessa disciplina al Cern, e l'astrofisica californiana Jennifer Klay, che ogni anno porta in visita a Ginevra i suoi studenti del Polietecnico di San Luis, dove è assistant professor.
Anche il laboratorio statunitense Fermilab celebrerà le donne in un modo simile, e alle 15.30 di lunedì una videoconferenza unirà i due centri.
Per maggiori dettagli http://cern.ch/womensday