Il pieno coinvolgimento delle donne nella vita politica, economica e sociale è un sogno? Un'utopia? Nient'affatto. È, invece, una grande opportunità, una delle poche veramente in grado di cambiare il mondo in meglio. Lo sostengono la francese Avivah Wittenberg-Cox e la britannica Alison Maitland, in Rivoluzione Womenomics, un volume mandato in questi giorni in libreria dal Gruppo 24 Ore e che sarà presentato dalla stessa Wittenberg-Cox lunedì 8 marzo alle ore 18 - non a caso nel giorno dedicato alla Festa della donna - negli spazi di via Monte Rosa 91, a Milano. L'intento del libro è spiegare, come recita il sottotitolo, perché le donne sono il motore dell'economia e perché bisogna guardare ad esse come a una soluzione, piuttosto che come a un problema. Intento pienamente raggiunto. Le tesi delle autrici - esperta di livello mondiale sulla gestione della differenza nelle aziende la prima, giornalista del Financial Times, poi commentatrice indipendente la seconda - sono, infatti, ben argomentate e assolutamente convincenti. Esse mettono in rilievo gli aspetti strategici della disparità fra uomini e donne puntando dritte al cuore del problema: la differenza va valorizzata, la società deve praticare con convinzione il cosiddetto bilinguismo di genere, ovvero "una leadership di uomini E donne, capaci di collaborare alla pari" per costruire un modello di capitalismo "più sano, più sicuro, più sostenibile".
Per sprigionare il talento delle donne, sostengono la Wittenberg-Cox e la Maitland, servono certamente soluzioni legislative, che però da sole non bastano. Ecco, dunque, nel volume i "Sette passi verso l'obiettivo" della piena integrazione e le indicazioni concrete, paese per paese, per raggiungere il traguardo e per consentire alle donne di essere - assieme a Clima e Web - le vere forze motrici del XXI secolo.
Questione di genere, questione di business
Le autrici sono consapevoli che la strada è lunga e il lavoro non è affatto semplice. Bisogna infatti uscire dai vecchi schemi e compiere una vera e propria rivoluzione culturale nella convinzione che un'impresa bilingue a tutti i livelli - ma soprattutto ai "piani alti" - sia un'impresa migliore e che da un'impresa migliore possa nascere un mondo finalmente in grado di assicurare una crescita più equilibrata. Una rivoluzione culturale certamente più ardua in Italia, dove le donne dirigenti sono appena il 13% del totale e quelle che siedono nei cda solo il 6%. Una rivoluzione che, comunque, è già cominciata. Il libro, come ricorda nella prefazione al volume la docente di Economia Daniela Del Boca, racconta infatti di "storie di imprese, di persone di gruppi che al loro interno hanno cominciato a cambiare ciò che ci sembra oggi così difficile: non solo rendere alle donne meno costoso conciliare famiglia e lavoro, ma anche riuscire a trasformare l'impresa, il posto di lavoro, in un luogo dove i talenti degli individui , al di là del genere, siano valorizzati". Segnali certamente incoraggianti, ma da rafforzare. Per far sì che le donne non siano ancora "un oceano blu di opportunità in gran parte inesplorate".
Rivoluzione Womenomics
Avivah Wittenberg-Cox - Alison Maitland,
Gruppo 24 Ore, 2010
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