Crisel instruments è una piccola azienda (12 addetti, meno di 4 milioni di fatturato) che non ha risentito della crisi internazionale, ma anzi ha colto l'occasione per avviare una start up che sta già operando con vendite in Europa e Usa. «La nostra azienda è nata nel 1994 - scrive a Start up Italia il technical director, Vincenzo Ricco - e opera nella distribuzione di apparecchiature elettro-ottiche per la ricerca scientifica (laser–spettroscopia). Da circa 10 anni l'attività iniziale è stata gradualmente integrata con sistemi per la microscopia ottica avanzata nel campo della biologia cellulare. Lo scorso anno abbiamo approfittato di un bando regionale (Filas) per avviare un progetto di ricerca che permettesse di sviluppare - con Cnr e università di Roma - un prodotto originale da introdurre sul mercato della microscopia ottica avanzata per la biologia cellulare.
Contemporaneamente abbiamo acquisito un brevetto dalla Nekton Dickinson e avviato una start up dedicata (Crisel electrooptical systems & technology) che ha già cominciato a produrre un sistema basato su tale brevetto. Nei primi 4 mesi d'attività abbiamo già effettuato vendite in Europa e in Usa con richieste da India, Giappone e Cina». La start up ha permesso di acquisire nuovo personale nella fascia più alta del mercato (laureati o PhD in discipline scientifiche). «La nostra filosofia gestionale - continua Ricco - ha previsto sin dall'inizio la distribuzione di quote aziendali alle figure professionali più importanti, mentre tutto il personale partecipa semestralmente agli utili aziendali mediante premi di produzione legati ai risultati di bilancio. La gestione del personale è di tipo objective oriented, quindi non viene effettuata registrazione dell'orario di lavoro, ma si bada al corretto adempimento delle responsabilità assegnate». Dei 12 dipendenti 7 hanno competenze tecnico-scientifiche. Per la start up è previsto un fatturato di 600mila euro per il primo anno e una crescita del 50% per i successivi 3-4 anni.
«La crescita - conclude il manager - è di fatto limitata dalla tempistica specifica per acquisire e addestrare il personale e per il completamento dell'attività di sviluppo dei nuovi progetti e dai limiti dovuti alla capacità di autofinanziamento, in quanto è stato limitato il ricorso ai credito bancario entro il 5% del fatturato come media annua. Ritengo necessario sottolineare che un ulteriore forte limite alla crescita di aziende come la nostra è rappresentato dai ritardi di pagamento dell'amministrazione pubblica, mentre i clienti esteri ci pagano (senza solleciti) alla scadenza prevista».
Vincenzo Ricco
Crisel instruments
Roma
Settore: sistemi per ricerca
Innovazione: produzione di prodotti avanzati
Le grandi e piccole opportunità online
«Ho fondato una start up italiana nel novembre 2009 - scrive Stefano Lucattini - che opera nel settore dei servizi internet e web 2.0. Il nostro servizio basebear.com è utile per creare database sul web. Oggi abbiamo più di 1.200 utenti e ogni giorno nuove persone si registrano». La passione per l'informatica mi ha portato a svilupparlo personalmente, e questo ha tagliato i costi di molto. Con un capitale iniziale di 6mila euro e un costo mensile di 100 euro per il mantenimento ho avviato l'impresa.
Credo molto nei servizi web (saas: software as a service), esistono ancora opportunità inesplorate per chiunque, basta avere creatività e passione. Il mio vuole essere un richiamo a tutti quei giovani che cercano un lavoro o un obiettivo. Personalmente, fino a 24 anni non conoscevo nulla dell'informatica, poi per esigenze lavorative e un po' per curiosità ho iniziato a studiarla. E mi ha appassionato.
Stefano Lucattini
BaseBear
Roma
Settore: servizi informatici
Innovazione: sviluppo di applicazioni
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